“Sono partiti per la Polonia e la Slovacchia i team delle associazioni di volontariato di protezione civile attivate dal Dipartimento nazionale per fornire supporto nella gestione dei flussi dei cittadini ucraini diretti in Italia”.
Così recitaun comunicato ufficiale della Protezione Civile che specifica:
“Gli operatori di ANA, ANPAS, ASPROC, CIVES, Misericordie, Prociv Italia e Psicologi per i popoli lavoreranno negli hub di Korczowa e Przemysl in Polonia e in quelli di Humenné e Michalovce in Slovacchia, con il coordinamento dei funzionari del Dipartimento già sul posto”.
“L’obiettivo è garantire la migliore assistenza ai cittadini ucraini che troveranno accoglienza in Italia, grazie a un puntuale monitoraggio delle partenze verso il nostro Paese e a una prima ricognizione di loro eventuali esigenze particolari”.
Infermieri del CIVES in prima linea. quindi. per supportare e assistere i profughi di guerra ucraini. www.fnopi.it
“Non ci tireremo indietro per accogliere e curare sia i pazienti che i professionisti che fuggono dalla guerra”. Così la Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche commenta il decreto “Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina”, in vigore da ieri, nella parte in cui si prevede la deroga alla disciplina del riconoscimento delle qualifiche professionali sanitarie (art. 34), che dà la possibilità agli operatori della salute residenti nel Paese occupato prima del 24 febbraio, giorno dello scoppio della guerra, di esercitare temporaneamente le qualifiche sanitarie (medico e infermiere) o di operatore socio-sanitario sul territorio italiano, fino al 4 marzo 2023.
Il decreto, ricorda la Fnopi, “prescrive che chi volesse e fosse munito di passaporto europeo delle qualifiche per i rifugiati, può farlo in strutture sanitarie o sociosanitarie pubbliche e private, con contratto a tempo determinato, co.co.co. oppure attraverso un incarico libero-professionale, grazie alla qualificazione conseguita all’estero e regolata da precise direttive dell’Ue. Le strutture sanitarie, si precisa nel decreto, forniscono alle regioni e ai relativi ordini professionali, i nominativi dei professionisti sanitari reclutati”.
“Ci siamo già trovati durante la pandemia e per far fronte alla forte carenza di professionisti che da anni denunciamo – prosegue Fnopi – nelle condizioni di prevedere l’immissione di infermieri stranieri senza il regolare percorso di verifica della qualità della formazione e senza il controllo degli ordini a cui, anche se viene data comunicazione, non c’è obbligo di iscrizione, ‘sfuggendo’ così alle verifiche deontologiche ed etiche oltre che della lingua italiana. Ma questa è evidentemente altra questione, non legata alla carenza. Potrebbe anzi avere grande valenza non tanto per sostituzioni di personale mancante, perché ovviamente non è pensabile sostituire infermieri con un percorso certificato, quanto per fungere da mediazione culturale con i tanti pazienti ucraini che ci troveremo ad assistere”.
Secondo la Fnopi però “tutto questo non può poi, alla distanza, trasformarsi in una sanatoria. Niente sanatorie: per una eventuale stabilizzazione è indispensabile verificare la qualità della formazione di chiunque provenga dall’estero e comunque da una formazione diversa da quella garantita in Italia e sono necessarie le verifiche previste per legge.
“Massima disponibilità quindi – sottolinea ancora Fnopi – per un percorso che può rivelarsi non solo umanitario, ma funzionale, anche se non certo nelle vesti di logiche sostitutive, quanto di logiche di affiancamento, soprattutto per l’assistenza alle popolazioni che giungeranno da quelle zone d’Europa nel nostro Paese e avranno bisogno di tutta l’assistenza sanitaria possibile”.
“Anzi - prosegue Fnopi - la Federazione degli infermieri per dare maggior supporto a tutte le situazioni che, professionalmente, si possono creare nell’emergenza, sta anche studiando l’opportunità di far proseguire gli studi, ovviamente senza bisogno di prova di ammissione, agli studenti di infermieristica che hanno dovuto abbandonare le facoltà ucraine, negli atenei del nostro Paese, per dar loro la massima formazione di qualità che l’Europa e il mondo riconoscono agli infermieri italiani, i più ‘ricercati’ e ‘desiderati’ in tutte le nazioni europee ed extraeuropee”. www.quotidianosanita.it
Si è insediato il 23 marzo presso l’Istituto Superiore di Sanità il ‘Comitato Etico Nazionale per le sperimentazioni degli enti pubblici di ricerca (EPR) e altri enti pubblici a carattere nazionale’, istituito dal Ministro della Salute con decreto 1 febbraio 2022, ai sensi della legge 11 gennaio 2018, n. 3 (art. 2, comma 9).
Il Comitato ha competenza per le sperimentazioni cliniche, e “ogni altra competenza sin qui svolta dai comitati etici già esistenti”. Il nuovo organo sostituisce il Comitato Etico dell’ISS finora in carica mantenendone tutte le funzioni, alle quali si aggiungono nuove competenze per tutti gli enti di ricerca e gli enti pubblici a carattere nazionale.
Presidente del Comitato è stato eletto Carlo Petrini, Direttore dell’Unità di Bioetica e Presidente del Centro di Coordinamento Nazionale dei Comitati Etici, mentre il Vicepresidente è Guido Carpani, Direttore Generale della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani.
Il Comitato
L’istituzione del Comitato si colloca nell’ambito di un’ampia revisione dell’organizzazione dei Comitati Etici e dell’assetto regolatorio della sperimentazione clinica. Tale revisione, già prevista dalla legge sopra citata, è ora in corso di attuazione, soprattutto al fine dell’allineamento dell’Italia al regolamento (UE) 536/2014 applicato dal 31 gennaio u.s.
Con decreto 2 marzo 2022, il Ministro della Salute ha nominato i componenti del Comitato Etico Nazionale.
Oltre il Presidente Carlo Petrini e il Vicepresidente Guido Carpani, i componenti sono:
– Dott. Aurelio Filippini, infermiere coordinatore area formazione continua sviluppo e ricerca DAPSS, ASST Sette Laghi Azienda ospedale di Circolo e Fondazione Macchi;
– Dott.ssa Rosaria lardino, rappresentante dei pazienti, presidente della Fondazione The Bridge;
– Prof. Raffaele Landolfi, medico internista ed ematologo, Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma;
– Dott. Giovanni Maga, esperto in biologia molecolare, Consiglio Nazionale delle Ricerche;
– Mons. Andrea Manto, esperto in bioetica, Istituto superiore scienze religiose “Ecclesia Mater” di Roma;
– Dott.ssa Roberta Marcoaldi, esperta di dispositivi medici, Organismo Notificato 0373 dell’Istituto Superiore di Sanità;
– Dott.ssa Francesca Menniti Ippolito, esperta di statistica, Centro ricerca e valutazione preclinica e clinica dei farmaci, Istituto Superiore di Sanità;
– Dott.ssa Luisa Minghetti, esperta in ricerca preclinica e traslazionale, Istituto Superiore di Sanità;
– Dott.ssa Patrizia Popoli, farmacologa, Centro di ricerca e valutazione preclinica e clinica dei farmaci, Istituto Superiore di Sanità;
– Dott.ssa Antonia Ricci, Direttore generale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie;
– Brig. Gen. Roberto Rossetti, Direttore sanitario del Policlinico Militare di Roma;
– Dott. Arrigo Schieppati, nefrologo, consulente presso il Dipartimento Malattie Rare dell’Istituto Mario Negri;
– Dott. Marco Silano, Direttore dell’Unità Operativa di Alimentazione, Nutrizione e Salute del Dipartimento Sicurezza alimentare, nutrizione e sanità pubblica, Istituto Superiore di Sanità.
La FNOPI fa in questo caso i complimenti e gli auguri di buon lavoro ad Aurelio Filippini, presidente OPI di Varese, prescelto tra i componenti del Comitato.
Ma estende anche i complimenti e gli auguri di buon lavoro ad altre due infermiere: Giuliana Masera, responsabile formazione e governo rischio assistenziale dell’Asi di Piacenza, che entra a far parte del Comitato etico nazionale per le sperimentazioni cliniche relative a terapie avanzate, presso Aifa e Simona Calza, collaboratore professionale sanitario esperto dell’IRCCS Istituto Giannina Gaslini di Genova, nel Comitato etico nazionale per le sperimentazioni cliniche in ambito pediatrico, sempre presso Aifa.
Il Comitato etico nazionale per le sperimentazioni cliniche relative a terapie avanzate, valuta trials clinici, nonché quando necessario eventuali usi non ripetitivi che si basino sull’impiego di medicinali innovativi ATMP, nella loro definizione standard e in quella di nuova valutazione ai comitati EMA per far fronte all’esigenza di adeguamento delle tecnologie ad oggi disponibili.
Il Comitato etico nazionale per le sperimentazioni cliniche in ambito pediatrico, ha le competenze stabilite dall’articolo 2, comma 10, della legge 3/2018: valutazione delle sperimentazioni cliniche sui dispositivi medici e sui medicinali per uso umano di fase I, II, III e IV per gli aspetti compresi nella parte II della relazione di valutazione, di cui all’articolo 7 del regolamento (UE) n. 536/2014 (“Norme di sicurezza elevate e procedure semplificate per la sperimentazione clinica nell’Unione europea”, con l’obiettivo di garantire la sicurezza di chi partecipa a sperimentazioni cliniche; semplificare e velocizzare le procedure per l’autorizzazione delle sperimentazioni per lo sviluppo di nuovi medicinali e per migliorare i trattamenti che impiegano medicinali esistenti). www.fnopi.it