Tratto da : www.quotidianosanita.it
L'assemblea di Montecitorio ha approvato questa mattina il testo già licenziato la scorsa settimana dal Senato. Oltre all'arresto in flagranza differita per aggressioni a danno degli operatori sanitari, si prevede anche la reclusione da uno a cinque anni e una multa fino a 10.000 euro in caso di danneggiamento, distruzione, dispersione o deterioramento di materiali destinati al servizio sanitario o socio-sanitario.
Via libera definitivo da parte dell'aula della Camera con 144 voti favorevoli e 92 astenuti al ddl di conversione in legge del decreto sul contrasto ai fenomeni di violenza nei confronti dei professionisti sanitari e di danneggiamento dei beni destinati all'assistenza sanitari. Il provvedimento ora è legge.
Il testo introduce la possibilità di arresto in flagranza differita per aggressioni a danno di operatori sanitari e servizi di sicurezza complementare, e si prevedono arresto e multe in caso di danneggiamenti. Ma vediamo cosa cambia nel dettaglio.
Il testo all’articolo 1 introduce il reato di danneggiamento commesso all’interno o nelle pertinenze di strutture sanitarie o socio-sanitarie residenziali o semiresidenziali, pubbliche o private, con violenza alla persona o con minaccia ovvero nell’atto del compimento del reato di lesioni personali a un pubblico ufficiale in servizio di ordine pubblico in occasione di manifestazioni sportive, a personale esercente una professione sanitaria o socio sanitaria e a chiunque svolga attività ausiliarie ad essa funzionali.
Più nel dettaglio il decreto-legge introduce un nuovo comma nell’articolo 635 c.p., con il quale si punisce con la pena della reclusione da uno a cinque anni e con la multa fino a 10.000 euro chiunque, all’interno o nelle pertinenze di strutture sanitarie o socio-sanitarie residenziali o semiresidenziali, pubbliche o private, con violenza alla persona o con minaccia ovvero in occasione del delitto previsto dall'articolo 583-quater (lesioni personali a un pubblico ufficiale in servizio di ordine pubblico in occasione di manifestazioni sportive, nonché a personale esercente una professione sanitaria o socio-sanitaria e a chiunque svolga attività ausiliarie ad essa funzionali), distrugge, disperde, deteriora o rende, in tutto o in parte, inservibili cose destinate al servizio sanitario o socio-sanitario.
L’articolo 2 prevede l’arresto obbligatorio in flagranza e, a determinate condizioni, l’arresto in flagranza differita per i delitti di lesioni personali commessi nei confronti di professionisti sanitari, socio-sanitari e dei loro ausiliari, nonché per il reato di danneggiamento dei beni destinati all’assistenza sanitaria. L’arresto può essere disposto nei confronti del soggetto identificato come l’autore del reato, sulla base di documentazione videofotografica o di altra documentazione legittimamente ottenuta da dispositivi di comunicazione informatica o telematica che attesti, in modo inequivocabile, la realizzazione del fatto.
Soddisfazione per il previsto incremento dell’indennità di specificità infermieristica, misura da tempo sostenuta dalla Federazione, che riconosce non solo le competenze tecniche e professionali di alto livello, ma anche il carico emotivo e fisico associato alle attività infermieristiche nel Servizio sanitario nazionale.
Apprezzamento per l’incremento dell’indennità di pronto soccorso, una misura che rappresenta un importante riconoscimento del lavoro svolto dagli infermieri e dal personale sanitario impegnato in contesti di emergenza, dove le sfide quotidiane sono particolarmente gravose.
Ma anche la necessità di chiarire e approfondire alcuni passaggi della manovra 2025 per garantire un primo rilancio della professione infermieristica.
Giudizi e proposte li ha illustrati alle Commissioni Bilancio congiunte di Camera e Senato la presidente FNOPI, Barbara Mangiacavalli, nell’audizione sulla manovra di bilancio 2025.
Tre le richieste FNOPI.
Proseguire sulla strada di detassare con aliquota al 15% la voce per Indennità di specificità. “Sarebbe questa – ha spiegato Mangiacavalli – una misura che prosegue nel solco di quanto già previsto all’art. 63 e ne completerebbe la valorizzazione attraverso la tassazione pari al 15% con una stima di costo della misura di circa 33 milioni di euro”.
Estendere il beneficio economico derivante dalla tassazione al 15%, con il prossimo documento di programmazione finanziaria, degli importi riconosciuti agli infermieri per le indennità correlate a particolari condizioni di lavoro e per l’operatività nel pronto soccorso prevedendo per tali importi anche l’esclusione dal cumulo per il calcolo della detrazione sul reddito come previsto all’art. 13 comma 1 del D.P.R. n° 917 del 31.12.1986 e s.m.i. (T.u.i.r.).
“L’accoglimento di queste proposte – ha detto ancora – contribuisce a valorizzare appieno la professione infermieristica e favorire l’attrattività e il riconoscimento delle competenze specifiche infermieristiche con una stima di costo della misura suggerita pari a circa 70 milioni di euro”.
La FNOPI chiede anche poi che venga disciplinata normativamente l’esclusione degli importi erogati al personale sanitario della dirigenza tutta e del comparto a vario titolo per attività finalizzate all’abbattimento delle liste d’attesa dal tetto di spesa per il personale degli enti del Servizio sanitario nazionale delle regioni allo scopo di non inficiare il rispetto dei limiti dei tetti previsti dalla legislazione vigente in merito alla spesa di personale.
Apprezzamento poi per quanto disciplinato all’art. 2 le cui nuove disposizioni superano completamente il precedente meccanismo del cuneo previdenziale sia aumentando i beneficiari che risolvendo il precedente problema dell’assenza di una progressività al raggiungimento del limite massimo e conseguentemente si creano le condizioni per valorizzare l’impegno che gli infermieri garantiscono nella partecipazione ad attività e progettualità finalizzate all’obiettivo per abbattimento delle liste d’attesa.
Per quanto riguarda l’indennità di specificatà, la presidente FNOPI ha sottolineato anche che le risorse si rendono immediatamente disponibili per gli infermieri e “auspichiamo che tale beneficio economico venga applicato al nuovo contratto collettivo nazionale valido per gli anni 2022-2024”.
“L’incremento dell’indennità – ha detto – contribuirà a migliorare il benessere economico e professionale degli infermieri, valorizzando la professione e incentivando al contempo il reclutamento e la retention di professionisti qualificati nel settore. Incrementare l’indennità di specificità non è solo una questione di equità, ma rappresenta anche un investimento nel futuro del Servizio Sanitario Nazionale”.
Anche l’incremento dell’indennità di pronto soccorso rappresenta per la FNOPI un importante riconoscimento del lavoro svolto dagli infermieri e dal personale sanitario impegnato in contesti di emergenza, dove le sfide quotidiane sono particolarmente gravose.
“Gli infermieri di pronto soccorso – continua Mangiacavalli – sono il primo punto di contatto per i pazienti in situazioni di emergenza. L’incremento dell’indennità non solo migliora le condizioni economiche, ma contribuisce anche a sostenere la motivazione e il benessere psicologico di chi lavora in questi ambiti. In un periodo in cui il settore sanitario è sotto pressione a causa dell’aumento degli accessi e delle emergenze sanitarie, garantire un adeguato compenso è cruciale per attrarre e mantenere talenti nel settore. L’incremento dell’indennità di pronto soccorso rappresenta un riconoscimento tangibile del loro impegno, dedizione e delle competenze uniche che portano in questi contesti critici e ha anche un impatto diretto sulla qualità dell’assistenza fornita ai pazienti. Professionisti motivati e adeguatamente compensati sono in grado di offrire cure migliori, riducendo i rischi di burnout”.
La gestione della salute in carcere richiede non solo competenze cliniche avanzate, ma anche una comprensione profonda delle dinamiche sociali e psicologiche che influenzano la vita dei detenuti.
Salute e Cura in Carcere: le sfide dell’Assistenza Infermieristica è questo il titolo scelto per la giornata di studio e formazione (che consentirà ai professionisti di acquisire crediti formativi), promossa da OPI Milano Lodi Monza Brianza e in programma il 27 novembre 2024 nel Carcere di Bollate (Milano). L’evento, al quale FNOPI parteciperà con la presidente Barbara Mangiacavalli e con il tesoriere Pierpaolo Pateri, è previsto dalle ore 9 alle 15.30 e si articolerà in due sessioni mattutine, mentre il pomeriggio si svolgerà una tavola rotonda.
Saranno approfonditi gli aspetti dell’assistenza infermieristica in carcere, setting complesso e delicato che difficilmente può sovrapporsi ad altri, per tentare di rispondere al bisogno di formazione e conoscenza di tutti gli infermieri che, insieme ad altri professionisti sanitari, sono impegnati quotidianamente nell’assistenza dei detenuti.
Nella prima sessione si parlerà di Sostanze stupefacenti e servizi di dipendenza territoriali con Mirca Borghi e Attilio Negri e del Carcere come luogo di transizione con Roberto Bezzi.
Nella seconda sessione si affronterà il tema della Gestione malattie infettive e delle emergenze psichiatriche con Anna Rosa Valentino, Silvia Landra, Roberto Ranieri. Anastasia Capone presenterà invece i dati di una survey rivolta agli infermieri e che si concluderà il 15 novembre (per rispondere c’è ancora tempo, basta accedere a questo link).
L’indagine si propone di esplorare le esperienze e le percezioni degli infermieri che operano nelle strutture penitenziarie, un contesto complesso e caratterizzato da sfide uniche. Attraverso un’indagine approfondita, raccoglie informazioni su vari aspetti del lavoro quotidiano, tra cui la relazione con i pazienti, le condizioni di sicurezza, le necessità di formazione e il supporto professionale. L’obiettivo è fornire una panoramica delle difficoltà incontrate dagli infermieri e delle risorse necessarie per migliorare l’assistenza sanitaria in ambienti detentivi, contribuendo a costruire una base di conoscenze per ottimizzare il ruolo infermieristico e valorizzarne l’impatto in un ambito così delicato e strategico. A concludere la sessione mattutina, sarà il tesoriere FNOPI, Pierpaolo Pateri che illustrerà le sfide e le nuove prospettive che attendono la Federazione nazionale.
La sessione pomeridiana ospiterà un momento di discussione e approfondimento nella tavola rotonda alla quale insieme al tesoriere Pateri prenderà parte la presidente FNOPI, Barbara Mangiacavalli. Interverranno anche Pasqualino D’Aloia, Roberto Ranieri e Roberto Bezzi discutendo su salute, giustizia, sulla sicurezza degli operatori e sul rispetto dei diritti dei detenuti.