Ancora un attestato di stima che anche in un momento non facile per il settore di chi gestisce attività sportive non può che gratificarci. Di seguito l'intervista rilasciata a Vera TV dall'amministratrice del Club Interamnia Dott.ssa Giorgia D'Autorio che ricorda come nelle difficoltà affrontate vi sia stato un pensiero per chi ogni giorno lotta contro questa terribile pandemia, decidendo di regalare agli iscritti all'Ordine Professioni Infermieristiche di Teramo l'accesso all' app Mywellnes Cloud di Technogym.
Oltre a ringraziare per il gesto ricevuto, l'augurio è che presto questi luoghi in cui il benessere delle persone è in primo piano possa finalmente ritornare alla normalità.
La ricerca di nuove terapie, vocazione antica quanto l’umanità, è condizionata da conoscenze scientifiche e tecnologie disponibili nelle diverse epoche storiche.
Per millenni, la fonte principale dei principi attivi delle terapiesono state erbe e piante. Nel XIX secolo la chimica moderna iniziava il percorso che avrebbe condotto ai principi attivi di sintesi e alla commercializzazione dell’aspirina, con la quale nel 1899 nasceva la moderna terapia farmacologica. Grazie ai progressi dell’ingegneria genetica degli anni ‘70, con la commercializzazione dell’insulina ricombinante nel 1982 iniziava l’era delle terapie biotecnologiche. L’approvazione nello scorso decennio dei primi prodotti di terapia avanzata, le terapie geniche e cellulari, segnava l’ulteriore tappa di questo percorso.
Oggi siamo agli inizi di una nuova fase della evoluzione terapeutica, che nel digitale trova la tecnologia abilitante e la fonte di nuovi principi attivi. Seppur presenti con diverso nome dai primi anni ’10, la commercializzazione nel 2019 delle prime Terapie Digitali (Digital Therapeutics) approvate dalla Food and Drug Administration (FDA) negli Stati Uniti segna, a nostro giudizio, l’inizio della nuova era delle Terapie Digitali.
Una nuova classe di interventi terapeutici
Si tratta di una nuova classe di interventi medici a finalità terapeutica, sviluppati con sperimentazione clinica randomizzata e controllata a finalità confirmatoria, approvati da enti regolatori, rimborsabili da servizi sanitari pubblici e/o privati, prescrivibili dal medico. Si tratta di terapie nelle quali il principio attivo non è una molecola, ma un software...
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La ricerca di nuove terapie, vocazione antica quanto l’umanità, è condizionata da conoscenze scientifiche e tecnologie disponibili nelle diverse epoche storiche.
Per millenni, la fonte principale dei principi attivi delle terapiesono state erbe e piante. Nel XIX secolo la chimica moderna iniziava il percorso che avrebbe condotto ai principi attivi di sintesi e alla commercializzazione dell’aspirina, con la quale nel 1899 nasceva la moderna terapia farmacologica. Grazie ai progressi dell’ingegneria genetica degli anni ‘70, con la commercializzazione dell’insulina ricombinante nel 1982 iniziava l’era delle terapie biotecnologiche. L’approvazione nello scorso decennio dei primi prodotti di terapia avanzata, le terapie geniche e cellulari, segnava l’ulteriore tappa di questo percorso.
Oggi siamo agli inizi di una nuova fase della evoluzione terapeutica, che nel digitale trova la tecnologia abilitante e la fonte di nuovi principi attivi. Seppur presenti con diverso nome dai primi anni ’10, la commercializzazione nel 2019 delle prime Terapie Digitali (Digital Therapeutics) approvate dalla Food and Drug Administration (FDA) negli Stati Uniti segna, a nostro giudizio, l’inizio della nuova era delle Terapie Digitali.
Una nuova classe di interventi terapeutici
Si tratta di una nuova classe di interventi medici a finalità terapeutica, sviluppati con sperimentazione clinica randomizzata e controllata a finalità confirmatoria, approvati da enti regolatori, rimborsabili da servizi sanitari pubblici e/o privati, prescrivibili dal medico. Si tratta di terapie nelle quali il principio attivo non è una molecola, ma un software.
Una squadra dell'Organizzazione Mondiale della Sanità a Wuhan per studiare come il virus sia comparso e di come si sia propagato, nel video Dr Peter K. Ben Embarek, facente parte del team, ci spiega le ragioni ed i motivi di questa spedizione.