La ventilazione non invasiva in pediatria, casi clinici interattivi Lunedì, 10 giugno 2024
ore 15:00 - 16:00
L'iscrizione è gratuita. Gli interessati dovranno registrarsi al seguente link: https://us06web.zoom.us/webinar/register/WN_-sIWbp35SnOiH3blTVWYrA
Il territorio montano in Italia comprende 3524 comuni totalmente montani e 652 parzialmente montani, superando di oltre il 50% il numero totale di comuni italiani.
Lo sviluppo dei territori montani costituisce un vincolo costituzionale e rappresenta un obiettivo strategico di interesse nazionale ai fini della tutela della tutela dell’ambiente, delle risorse naturali, del paesaggio e della salute.
E in questo quadro, la tutela della salute “rappresenta una sfida decisiva – ha detto Pietro Giurdanella, Consigliere nazionale della FNOPI e presidente dell’ordine degli infermieri di Bologna all’audizione in Commissione Affari Costituzionali del Senato sul disegno di legge “Disposizioni per lo sviluppo e la valorizzazione delle zone montane” (firmataria la senatrice Mariastella Gelmini) – e richiede lo sviluppo di una governance adeguata alle specificità̀ delle diverse aree montane e interne e deve essere basata sul nuovo paradigma assistenziale alla base della Missione 6 Salute del PNRR, nel quale la casa diviene primo luogo di cura”.
Soprattutto rispetto alle persone anziane che popolano questi territori, per i quali, come ha spiegato Giurdanella, l’infermiere di famiglia e comunità rappresenta un “nodo strategico per la gestione proattiva della salute delle persone anziane e per la presa in carico della cronicità, attivando e coordinando la rete multidisciplinare e multiprofessionale e alimentando i processi di costruzione della comunità, in una logica di prossimità, sfruttando le grandi potenzialità della transizione digitale prevista dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”.
L’ISTAT, come ha illustrato Giurdanella, nel Rapporto annuale 2023, evidenzia il proseguimento del processo di invecchiamento della popolazione, facendo salire l’età media da 45,7 anni a 46,4 anni tra l’inizio del 2020 all’inizio del 2023. La popolazione ultrasessantacinquenne ammonta a 14,177 milioni di individui (24,1% della popolazione totale). Le persone ultraottantenni sono oltre 4 milioni 529mila.
Il numero stimato di ultracentenari raggiunge il suo più alto livello storico, sfiorando la soglia delle 22 mila unità. Risultano al contrario in diminuzione tanto gli individui in età attiva, quanto i più giovani: i 15-64enni scendono a 37 milioni, mentre i ragazzi fino a 14 anni sono 7 milioni. A ciò si aggiunge la progressiva riduzione della dimensione familiare, con un aumento delle famiglie unipersonali e una contrazione di quelle numerose.
L’ampiezza familiare media è attualmente di 2,3 componenti a fronte dei 2,6 componenti che costituivano la famiglia appena vent’anni fa, e le famiglie unipersonali, che oggi rappresentano un terzo del totale delle famiglie, sono cresciute di quasi 10 punti rispetto al periodo 2001-2002.
“In questo quadro – ha concluso Giurdanella – la FNOPI ritiene ineludibile il potenziamento di politiche per aumentare l’attrattività delle professioni infermieristiche nei comuni montani prevedendo il finanziamento di specifici emolumenti di natura accessoria e variabile da corrispondere in ragione dell’effettiva presenza in servizio, nell’ambito dei contratti collettivi nazionali del lavoro e benefici in termini di credito di imposta per gli infermieri per la locazione o l’acquisto di immobili connessi al trasferimento in un territorio di montagna”.
Si è tenuto a Milano, venerdì 24 e sabato 25 maggio 2024, un momento di confronto, di formazione e di co-progettazione organizzato da FNOPI con la consulta delle associazioni e le società scientifiche che rappresentano la professione.
Con il supporto di Codici Ricerca e Intervento e di Facilitazione Visuale, i rappresentanti di circa 30 società scientifiche insieme ai membri del Comitato Centrale di FNOPI hanno lavorato sul potenziamento delle relazioni, sulla condivisione delle prassi di lavoro e sul rafforzamento del senso di appartenenza attraverso diversi momenti laboratoriali.
I tavoli di lavoro hanno affrontato tematiche centrali per lo sviluppo dell’identità delle professioni infermieristiche: il processo della formazione accademica; lo sviluppo della ricerca; il modello organizzativo e governance per la valorizzazione della professione e la comunicazione istituzionale, interna ed esterna.
L’obiettivo è stato quello di costruire un modello di lavoro condiviso che porti a definire una direzione verso cui alzare lo sguardo, navigare insieme e affrontare un viaggio impegnativo per la costruzione del bene comune che è la salute delle persone.
L’appuntamento è il primo di un percorso che vede la Federazione al fianco delle associazioni e società scientifiche per rafforzare le azioni, in una condivisione di obiettivi e strategie per costruire insieme una sempre più forte identità delle professioni infermieristiche.
Per la prima volta in Italia è stata concepita e conclusa una iniziativa volta al recepimento della Legge Stanca del 9 gennaio 2004, n. 4 (G.U. n. 13 del 17 gennaio 2004) recante «Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici». Il contenuto di questa pagina proviene dall'OPI Carbonia Iglesias, ringraziamo i colleghi.
Nei siti internet degli OPI Carbonia Iglesias, Bologna, Frosinone, Pavia, Pordenone, Pescara, Teramo, Ragusa, Foggia, Ancona, Rimini, Alessandria, Napoli, Sassari e Oristano, aderenti alla FNOPI Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche, stiamo ufficialmente e definitivamente per inserire, dedicate ai disabili sensoriali e loro care giver che avessero necessità e/o interesse di approfondire sulla professione infermieristica:
Nella vita professionale e nella rappresentanza istituzionale della FNOPI Opi provinciali ci sono momenti che suggellano un percorso, un impegno, un modo di vedere l’agire per nome e per conto di infermieri e assistiti.
Poter esporre questo progetto in dirittura d’arrivo complessivo e definitivo è uno di quei momenti perché non ci stiamo accingendo a pubblicizzare un video da parte di una infermiera sorda o da un infermiere interprete o un libro fine a se stesso o un audio realizzato da studenti infermieri, ma a condividere con i cittadini una lettura del mondo che circonda l’ambito nel quale gli infermieri dei nostri territori operano quotidianamente partendo dai bisogni dei più fragili, dei disabili, degli inabili, degli inascoltati, dei non percepiti.
Ci siamo impegnati e continueremo ad impegnarci per intercettare una necessità delle comunità dei ciechi e dei sordi: essere posti nelle medesime condizioni di chi vede e sente, nel nostro caso per mano degli infermieri ai quali si affidano nel contesto della responsabilità del governo dell’assistenza ospedaliera e territoriale, intimamente convinti che questo gesto di riguardo nei confronti dei nostri interlocutori abbia un valore aggiunto ed un peso specifico che l’infermieristica meritava di vedere inclusi e riconosciuti e annoverare tra le qualità che la contraddistinguono tra le professioni d’aiuto e sanitarie.
Quando si valuta una barriera da rimuovere per la fruizione di risposte assistenziali all’altezza delle aspettative e dei diritti dei cittadini, la professione infermieristica è e sarà sempre la prima a cercare soluzioni anche nelle difficoltà delle disabilità sensoriali e quindi nella sfera della comunicazione: questo era il nostro obiettivo e questo abbiamo portato a compimento testimoniando come si possano declinare a livello territoriale sollecitazioni a recepire leggi delle Stato, alla buona amministrazione e alla competente rappresentanza degli Ordini Professioni Infermieristiche provinciali che presiediamo unitamente al Consigli Direttivi.
In particolare: