Il Direttivo I.P.A.S.V.I. Teramo in collaborazione con la FIDAS sez. Teramo in data 13 Febbraio 2016 alle ore 8.30 presso il Centro Trasfusionale dell’ospedale di Teramo
ORGANIZZA
La giornata dell’Infermiere Donatore
pertanto invita tutti gli iscritti ed i loro familiari a partecipare, per dare un segnale forte di grande altruismo e generosità
Le adesioni saranno raccolte non oltre giovedì 11 febbraio
Per info: Daniela Pancottini 3493138857. Mirko Falà 3408334871. Luca Ruggieri 3383212075 Giada Pecorari 3484853843. Pasquale Lisciani 3476882085. Roberto di Mattia 3495337359
Tratto da OPI.IT
15/01/2016 - Conto annuale 2014: in un anno il Servizio sanitario nazionale perde lo 0,7% di infermieri (-1.894) e chi resta guadagna mediamente lo 0,3% in meno. Mangiacavalli (Presidente OPI): "Aumentano solo gli straordinari a testimoniare il carico di lavoro ai limiti, con maggiori rischi per professionisti e pazienti"
Conto annuale 2014: l'OPI aveva anticipato mesi fa il calo del personale che già si leggeva nei primi dati al mese di settembre 2014, ma la situazione a fine anno è perfino peggiorata. Rispetto al 2013, infatti il Servizio sanitario nazionale perde lo 0,7% degli infermieri (-1.894 contro i 1.200 ipotizzati).Chi resta guadagna mediamente lo 0,3% in meno (-94 euro).
La Ragioneria generale dello Stato ha appena reso noti i risultati della rilevazione 2014 sugli organici del Pubblico impiego – fondamentali visto che si avvicinano i nuovi contratti - e si conferma l'allarme lanciato in questi ultimi mesi sulla carenza più che cronica di personale, aggravata ora dall'entrata in vigore dell'orario di lavoro secondo le regole Ue.
La riduzione è su tutte le voci del Conto annuale: -218 infermieri maschi in meno rispetto al 2013 e -1.676 donne; meno professionisti in part time. Dal punto di vista delle retribuzioni il calo più forte è sulle voci stipendiali (-74 euro, di cui -64 euro per la sola retribuzione individuale di anzianità) e sulle indennità accessorie (-56 euro) seguite da quelle fisse. Una sola voce, nemmeno a dirlo visto il problema posto dall'orario Ue, aumenta: le retribuzioni per straordinario, che crescono in media di 41 euro per il 2014. Vuol dire, in pratica, che sempre meno personale lavora sempre di più e pagato anche peggio nel complesso (tolto il guadagno dello straordinario il calo della retribuzione media sarebbe di -135 euro in un anno).
"Non c'è molto da aggiungere: il Ssn rischia davvero il collasso – commenta i dati Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale OPI - e quel che è peggio è che a farne le spese sono in ogni caso non solo i professionisti, ma i pazienti. Per questi infatti, simili numeri configurano solo un servizio peggiore, liste di attesa più lunghe e maggiori rischi visto che, come ha dichiarato da poco il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, se i responsabili del volo di un aereo non sono più che riposati, sarebbe meglio che su quell'aereo non salisse nessuno".
In realtà tutte le retribuzioni dei professionisti del Ssn sono in calo, medici e dirigenti non medici compresi, così come gli organici che nel complesso si riducono dell'1% (-6.447 unità) di cui perdono lo 0,9% rispettivamente personale e medici, il 2% i dirigenti non medici e crolla l'"altro personale" (-5,3%), tra cui i direttori generali, sanitari e amministrativi, che scontano la riduzione delle aziende ormai in atto in quasi tutte le Regioni.
"Purtroppo pochi mesi fa – continua Mangiacavalli - già dalle prime anticipazioni del Conto annuale 2014 ci si rendeva conto della situazione sempre più grave degli organici. E bisogna ricordare che dal 2009 al 2013 il Ssn aveva quasi 3.200 infermieri in meno, cifra che ora peggiora drasticamente e raggiunge in cinque anni una perdita di almeno 5mila unità (quasi il -2%). Per di più le anticipazioni del Conto annuale 2015 riportate sempre dalla Ragioneria generale dello Stato, già indicano da dicembre 2014 a settembre 2015 un calo ulteriore del -0,92% del personale del Pubblico impiego. Lo abbiamo detto al Governo e alle Regioni – conclude la presidente OPI -: per garantire i servizi con i nuovi orari Ue servono poco meno di 18mila nuovi infermieri mentre, purtroppo, le misure previste nella legge di stabilità 2016 non riusciranno probabilmente nemmeno a coprire l'emorragia dell'ultimo anno".
Tratto da OPI.IT
12/01/2016 - Gli infermieri (e le altre quattro professioni pilota) potranno chiedere la tessera professionale europea a partire da lunedì 18 gennaio. Si tratta di una procedura elettronica per il riconoscimento delle qualifiche professionali tra i paesi Ue e consente ai professionisti di lavorare in un altro Stato membro LA DOCUMENTAZIONE
Da lunedì 18 gennaio gli infermieri (e le altre professioni scelte per la fase pilota) possibile richiedere la Tessera professionale europea (Epc).
Si tratta di una procedura elettronica per il riconoscimento delle qualifiche professionali tra i paesi dell'Unione Europea e consente ai professionisti che l'hanno ottenuta, di lavorare in un altro Stato membro.
La Tessera consentirà al Paese destinatario di verificare e conoscere le abilitazioni e le qualifiche professionali in cui il professionista può operare; dimostrerà che il professionista titolare della Tessera ha superato il controllo amministrativo e che le sue qualifiche professionali sono state riconosciute dal Paese estero membro ospitante (o che ha soddisfatto le condizioni previste per la prestazione temporanea di servizi professionali).
La tessera professionale europea, ottenuta mediante la procedura elettronica EPC ha una diversa validità:
illimitata se il professionista si stabilisce definitivamente presso il paese ospitante per il quale ha presentato la domanda di riconoscimento delle qualifiche professionali e,
per 18 mesi se la domanda EPC è per prestazioni temporanee di servizi.
La Tessera professionale europea è stata introdotta dalla Direttiva 2013/55/UE (art. 4), pubblicata il 17 gennaio 2014 nella G.U.C.E. L. 354/132 del 28.12.2013 e ha come obiettivo di facilitare il riconoscimento delle qualifiche professionali grazie a un maggiore coinvolgimento delle singole autorità nazionali e all'utilizzo di procedure sempre più automatizzate.
La richiesta avverrà on line con apposito account riservato al singolo professionista nell'apposito sito web. Dallo stesso account si potranno presentare più richieste per esempio dirette a più Stati membri. Entro il 18 gennaio gli Stati membri dovranno inserire nel sistema di Informazione del mercato interno (Imi) almeno un'autorità competente per ciascuna delle professioni.
Lo Stato di origine può imporre il pagamento di diritti per il trattamento delle domande di tessera professionale europea fissando un termine ragionevole per il pagamento.
La procedura prevede cinque fasi:
invio della domanda on line con produzione delle informazioni e dei documenti necessari;
entro una settimana dalla ricevuta della domanda le autorità competenti dichiarano il ricevimento o richiedono eventuali ulteriori documenti mancanti;
analisi del fascicolo entro tre settimane se la richiesta è per l'esercizio temporaneo dell'attività; il termine può essere più lungo per le professioni che hanno un impatto sulla salute e sulla sicurezza dei pazienti (l'esame della richiesta può durare al massimo 3 mesi); se invece la domanda è di stabilimento il termine per l'analisi del fascicolo è di 3 mesi o di 2 mesi nel caso di professioni riconosciute automaticamente.
se lo Stato membro ospitante non adotta alcuna decisione nei termini previsti, senza interruzione per richiesta di ulteriore documentazione o informazioni aggiuntive, varrà il silenzio- assenso e la Tessera verrà rilasciata.
In caso di rifiuto delle domande le autorità sono tenute a indicare le motivazioni consentendo così al richiedente di presentare eventualmente ricorso avverso.
Per richiedere la tessera professionale europea basta accedere al sistema, creare un account personale e presentare la domanda allegando tutti i documenti in formato digitale, previa scansione della documentazione e creazione del fascicolo IMI (Internal Market Information).
E' inoltre possibile presentare più di una domanda per lo stesso account, nel senso che il professionista può richiedere che le qualifiche ottenute in Francia siano riconosciute anche in Germania o in Spagna oppure, può modificare o aggiornare le domanda o le informazioni contenute nel proprio fascicolo elettronico EPC.
I dati richiesti dalla procedura EPC sono:
la professione svolta;
il paese verso il quale il professionista intende stabilirsi per esercitare la sua professione, prendere un un diploma,
effettuare una formazione o un'esperienza di lavoro;
le modalità in cui si prevede di esercitare la professione per cui se prestazione temporanea di servizi o stabilimento;
Paese in cui si intende lavorare, ovvero, il paese di destinazione;
copia - scansione di tutti i documenti richiesti durante la procedura elettronica EPC.
L'introduzione della tessera permetterà anche di monitorare il grado di aggiornamento delle competenze e della formazione continua perché i professionisti svolgano le proprie attività nel rispetto delle normative.
La tessera garantirà:
trasparenza delle informazioni;
aggiornamento e armonizzazione dei requisiti minimi formativi;
formazione continua comune;
competenze linguistiche;
estensione delle regole comunitarie ai singoli Paesi Membri.
Per il momento si tratta di un progetto pilota, inizialmente attivato solo per 5 professioni: infermieri, farmacisti, fisioterapisti, guide alpine, agenti immobiliari, ma sarà presto estesa ad altre professioni, quali medici e ingegneri.
I soggetti coinvolti oltre ovviamente al singolo professionista che fa richiesta del rilascio della Tessera sono: lo Stato Membro di origine; lo Stato Membro ospitante.
Il primo (Stato Membro di origine) di occupa di:
verificare e confermare la richiesta presentata dal professionista (da espletarsi entro 2 settimane dalla ricezione della domanda);
creare virtualmente la tessera professionale
trasmettere, in caso di richiesta di stabilimento (ovvero trasferimento per lo svolgimento stabile di una attività all'estero) all'Autorità competente dello Stato Membro Ospitante il file contente i documenti nel sistema (I.M.I. – International Market Information); tale sistema deve obbligatoriamente essere utilizzato per lo scambio di informazioni tra le autorità competenti relativamente al rilascio e alla convalida della tessera professionale. L'accesso alle informazioni presenti nel file I.M.I. è consentito solo alle Autorità competenti coinvolte e al possessore della Tessera.
Il secondo (Stato Membro Ospitante) nel caso di riconoscimento automatico sulla base della esperienza professionale e di riconoscimento automatico per le professioni settoriali, si occuperà di:
convalidare la tessera entro un mese dal ricevimento da parte dello Stato Membro di origine;
richiedere eventuali ulteriori informazioni in caso di dubbi sulla documentazione prodotta.
La convalida da parte dello Stato Membro ospitante equivale come vero e proprio riconoscimento della qualifica professionale.
PER ULTERIORI INFORMAZIONI
http://www.cimea.it/
http://www.politicheeuropee.it/
http://ec.europa.eu/growth/tools-databases/regprof/
http://www.opi.it/attualita/tessera-sanitaria-europea-ecco-il-dlgs-che-detta-le-regole-id1645.htm
Per la prima volta in Italia è stata concepita e conclusa una iniziativa volta al recepimento della Legge Stanca del 9 gennaio 2004, n. 4 (G.U. n. 13 del 17 gennaio 2004) recante «Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici». Il contenuto di questa pagina proviene dall'OPI Carbonia Iglesias, ringraziamo i colleghi.
Nei siti internet degli OPI Carbonia Iglesias, Bologna, Frosinone, Pavia, Pordenone, Pescara, Teramo, Ragusa, Foggia, Ancona, Rimini, Alessandria, Napoli, Sassari e Oristano, aderenti alla FNOPI Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche, stiamo ufficialmente e definitivamente per inserire, dedicate ai disabili sensoriali e loro care giver che avessero necessità e/o interesse di approfondire sulla professione infermieristica:
Nella vita professionale e nella rappresentanza istituzionale della FNOPI Opi provinciali ci sono momenti che suggellano un percorso, un impegno, un modo di vedere l’agire per nome e per conto di infermieri e assistiti.
Poter esporre questo progetto in dirittura d’arrivo complessivo e definitivo è uno di quei momenti perché non ci stiamo accingendo a pubblicizzare un video da parte di una infermiera sorda o da un infermiere interprete o un libro fine a se stesso o un audio realizzato da studenti infermieri, ma a condividere con i cittadini una lettura del mondo che circonda l’ambito nel quale gli infermieri dei nostri territori operano quotidianamente partendo dai bisogni dei più fragili, dei disabili, degli inabili, degli inascoltati, dei non percepiti.
Ci siamo impegnati e continueremo ad impegnarci per intercettare una necessità delle comunità dei ciechi e dei sordi: essere posti nelle medesime condizioni di chi vede e sente, nel nostro caso per mano degli infermieri ai quali si affidano nel contesto della responsabilità del governo dell’assistenza ospedaliera e territoriale, intimamente convinti che questo gesto di riguardo nei confronti dei nostri interlocutori abbia un valore aggiunto ed un peso specifico che l’infermieristica meritava di vedere inclusi e riconosciuti e annoverare tra le qualità che la contraddistinguono tra le professioni d’aiuto e sanitarie.
Quando si valuta una barriera da rimuovere per la fruizione di risposte assistenziali all’altezza delle aspettative e dei diritti dei cittadini, la professione infermieristica è e sarà sempre la prima a cercare soluzioni anche nelle difficoltà delle disabilità sensoriali e quindi nella sfera della comunicazione: questo era il nostro obiettivo e questo abbiamo portato a compimento testimoniando come si possano declinare a livello territoriale sollecitazioni a recepire leggi delle Stato, alla buona amministrazione e alla competente rappresentanza degli Ordini Professioni Infermieristiche provinciali che presiediamo unitamente al Consigli Direttivi.
In particolare: