Gli Infermieri Liberi Professionisti si trovano qualche volta ad affrontare richieste d'assistenza che vanno oltre la loro immaginazione e che spesso non erano preventivabili. È che è accaduto, per esempio, ad alcuni colleghi, di vecchia e nuova generazione, che hanno condiviso e stanno tuttora condividendo una esperienza quasi unica nel suo genere: gestire un milionario in casa inventandosi un vero e proprio mini-ospedale a domicilio.
Le opportunità di lavoro per gli Infermieri Liberi Professionisti sono tantissime in Italia, ma pochi sono quei colleghi che possono definirsi "fortunati". Non tutti riescono a trasformare la propria attività in una vera e propria azienda capace di produrre profitto. Ci hanno provato i protagonisti della nostra storia che sono riusciti a creare un vero e proprio mini-ospedale presso l'abitazione del loro assistito: un ricco possidente non più autosufficiente in seguito ad una Rianimazione Cardio Polmonare eseguita in ritardo.
Gli Infermieri, che sto per raccontarvi, sono stati chiamati dal Tribunale e dal Giudice Tutelare ad occuparsi del paziente in totale autonomia; questo per 24 ore al giorno, garantendo turni di mattina, di pomeriggio e di notte con una reperibilità sempre attiva per tutto l'arco della giornata.
Nessun Medico o Operatore Socio Sanitario è stato chiamato in attività per i campi di rispettiva competenza...
In Italia mancherebbero ben 47.000 infermieri per garantire livelli accettabili di sicurezza nelle cure. Lo afferma un'analisi della Federazione dei Collegi degli infermieri OPI.
Dall'analisi della Federazione dei Collegi degli infermieri OPI, effettuata in base ai dati 2014 del Conto annuale della Ragioneria generale dello Stato, è emerso che in Italia mancano ben 47mila infermieri "per raggiungere livelli accettabili di sicurezza" nelle cure. E a causa dei tagli alla spesa e blocchi del turnover, la "perdita" dei professionisti è stata di circa 7500 unità tra il 2009 ed il 2014. Solo Campania, Lazio e Calabria (regioni in piano di rientro) hanno detto addio a 5.439 infermieri in questo quinquennio. Una vera e propria emorragia, un "si salvi chi può" che ha lanciato i nostri giovani (e non solo) verso sicure assunzioni, retribuzioni adeguate e condizioni di lavoro accettabili al di fuori del bel paese.
Chi non scappa, per tanti motivi, ha due scelte a disposizione: o si ritrova disoccupato o lavora accettando condizioni e ricatti al limite dello sfruttamento. Basti pensare che, ad esempio, nei 5 anni in esame le retribuzioni sono state ridotte del 25% in termini di potere di acquisto. Molti infermieri, a causa del mancato ricambio generazionale, si ritrovano a dover effettuare turni massacranti e pratiche rischiose, e ciò nonostante non abbiano più un'età in linea con un'attività oltre modo "usurante": gli over 50, a livello nazionale, sono pari al 38% degli 'operativi'; e la percentuale sale, di molto, al sud: raggiunge il 61% in Calabria, il 58% in Molise e il 54% in Campania....
16/07/2016 - Impegnata nella residenza polifunzionale per anziani villa verde di aurisina, Rosa Mingrone vince il premio Valentina Sossi "L'infermiere dell'anno" 2016, promosso da OPI Trieste. Il titolo per la prima volta a una professionista del take care nella terza età
E' impegnata nella residenza polifunzionale per anziani "Villa verde", di Aurisina – Santa Croce: ogni giorno si confronta con le esigenze, le questioni e le criticità, ma anche con i desideri, le speranze e le prospettive di chi vive la terza età.
Rosa Mingrone è "L'infermiere dell'anno" 2016: nella serata di venerdì 15 luglio, alle Terrazze di Grignano la proclamazione ufficiale per voce del presidente di OPI Trieste Flavio Paoletti, nel rush conclusivo della 3^ edizione del Premio Valentina Sossi "L'infermiere dell'anno" promosso dal Collegio OPI di Trieste.
L'iniziativa, nata per ricordare un'ottima infermiera prematuramente scomparsa - capace di coniugare alta professionalità e umanissimo talento nel "take care" – aveva selezionato alla fase finale anche gli infermieri Piero Dal Grande del complesso operatorio di Cattinara e Manuela Dreos della III Medica di Cattinara, fra i più votati da cittadini e operatori.
Il titolo per la prima volta va a un professionista del take care nella terza età: compito centrale nella mission infermieristica alla luce di una società che invecchia ogni giorno. Rosa Mingrone, recitano le motivazioni, si è aggiudicata il titolo "per aver saputo entrare nella dimensione della terza età leggendo bisogni inespressi, per la capacità di tenere un doppio sguardo, sull'anziano e sui suoi familiari, sapendo sempre trasmettere - nelle parole di Alda Merini - "quella sensazione che si chiama Vita".
La premiazione si è svolta come di consueto in occasione della Serata di Solidarietà del Collegio OPI Trieste: «Un momento di vita sociale che si rinnova aprendosi ogni estate alla città - ha ricordato il presidente OPI Flavio Paoletti – e che da tre anni abbiniamo alla consegna del Premio Sossi per ricordare che l'infermiere ha il privilegio di svolgere una professione di grande elevatezza morale: il valore della nostra professione si misura attraverso le azioni, preziose e spesso memorabili per chi ne beneficia, e per i suoi cari».
Anche quest'anno la Serata di Solidarietà ha riservato uno spazio concreto alle iniziative sul campo, attraverso il lancio del nuovo bando per l'assegnazione di un progetto proposto da una associazione fortemente radicata sul territorio. Il bando saràaccessibile a tutte le associazioni interessate con scadenza nel mese di ottobre 2016, info sul sito www.opitrieste.it
La Commissione giudicante del premio Valentina Sossi "L'infermiere dell'anno" 2016 era composta da Franca Masala, presidente, e dalle consigliere Giulia Gerebizza, vincitrice della prima edizione del Premio, Erika Ubaldini, responsabile del gruppo "libera professione" e Patrizia Piriavich consigliere del gruppo formazione.
Per la prima volta in Italia è stata concepita e conclusa una iniziativa volta al recepimento della Legge Stanca del 9 gennaio 2004, n. 4 (G.U. n. 13 del 17 gennaio 2004) recante «Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici». Il contenuto di questa pagina proviene dall'OPI Carbonia Iglesias, ringraziamo i colleghi.
Nei siti internet degli OPI Carbonia Iglesias, Bologna, Frosinone, Pavia, Pordenone, Pescara, Teramo, Ragusa, Foggia, Ancona, Rimini, Alessandria, Napoli, Sassari e Oristano, aderenti alla FNOPI Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche, stiamo ufficialmente e definitivamente per inserire, dedicate ai disabili sensoriali e loro care giver che avessero necessità e/o interesse di approfondire sulla professione infermieristica:
Nella vita professionale e nella rappresentanza istituzionale della FNOPI Opi provinciali ci sono momenti che suggellano un percorso, un impegno, un modo di vedere l’agire per nome e per conto di infermieri e assistiti.
Poter esporre questo progetto in dirittura d’arrivo complessivo e definitivo è uno di quei momenti perché non ci stiamo accingendo a pubblicizzare un video da parte di una infermiera sorda o da un infermiere interprete o un libro fine a se stesso o un audio realizzato da studenti infermieri, ma a condividere con i cittadini una lettura del mondo che circonda l’ambito nel quale gli infermieri dei nostri territori operano quotidianamente partendo dai bisogni dei più fragili, dei disabili, degli inabili, degli inascoltati, dei non percepiti.
Ci siamo impegnati e continueremo ad impegnarci per intercettare una necessità delle comunità dei ciechi e dei sordi: essere posti nelle medesime condizioni di chi vede e sente, nel nostro caso per mano degli infermieri ai quali si affidano nel contesto della responsabilità del governo dell’assistenza ospedaliera e territoriale, intimamente convinti che questo gesto di riguardo nei confronti dei nostri interlocutori abbia un valore aggiunto ed un peso specifico che l’infermieristica meritava di vedere inclusi e riconosciuti e annoverare tra le qualità che la contraddistinguono tra le professioni d’aiuto e sanitarie.
Quando si valuta una barriera da rimuovere per la fruizione di risposte assistenziali all’altezza delle aspettative e dei diritti dei cittadini, la professione infermieristica è e sarà sempre la prima a cercare soluzioni anche nelle difficoltà delle disabilità sensoriali e quindi nella sfera della comunicazione: questo era il nostro obiettivo e questo abbiamo portato a compimento testimoniando come si possano declinare a livello territoriale sollecitazioni a recepire leggi delle Stato, alla buona amministrazione e alla competente rappresentanza degli Ordini Professioni Infermieristiche provinciali che presiediamo unitamente al Consigli Direttivi.
In particolare: