Nonostante ci sarebbe molto bisogno di queste importanti figure professionali in Italia, è l'Inghilterra la terra promessa per gli infermieri italiani.
Situazione italiana
L'Italia è un paese in cui la preziosa competenza infermieristica sarebbe davvero utile. Ma, mancanza di concorsi e assunzioni, unite ai futuri tagli alla sanità, stanno sempre più spingendo questi professionisti altrove. E, nello specifico, è l'Inghilterra la terra promessa per gli infermieri italiani. L'identikit dell'infermiere italiano che se ne va in Inghilterra disegna una persona giovane, attorno ai 30 anni e con una bella laurea in scienze infermieristiche. Altri giovani professionisti che trovano opportunità altrove.
La situazione è decisamente indicativa di un fenomeno che, non solo non si arresta ma, anzi, tende a d aumentare. Il Nursing & Midwifer Council indica in ben 2500 unità il numero di infermieri italiani in Inghilterra con la Federazione Nazionale Collegi Infermieri che sostiene ci sia stato un incremento addirittura del 70% solo nell'ultimo triennio.
L'intero direttivo del Collegio OPI di Teramo e tutta la comunità infermieristica, si stringe attorno ai Colleghi ed alle popolazioni coinvolte dalle nuove avversità che hanno colpito il nostro territorio, piena disponibilità ad eventuali operazioni di sostegno.
All'esame della Giunta regionale la denuncia del Collegio OPI di Torino i casi di infermieri con contratto da "operaio" che di notte puliscono l'ascensore e di giorno svolgono le attività sanitarie proprie della loro professione
E' all'esame della Giunta regionale piemontese dal 9 gennaio la denuncia del Collegio OPI di Torino che ha segnalato alla Regione e all'ispettorato del lavoro i casi di infermieri con contratto da "operaio" che di notte puliscono l'ascensore e di giorno svolgono le attività sanitarie proprie della loro professione.
Il Collegio di Torino si è rivolto all'assessore Antonio Saitta per chiedere un Osservatorio delle professioni sanitarie e un potenziamento dei controlli sui contratti.
«Chiederò all'assessore al lavoro Gianna Pentenero di avviare un approfondimento», ha commntato Saitta. Pentenero, l'assessora al lavoro, conferma la volontà di intervenire: «L'OPI solleva una questione molto grave. Faremo le verifiche per andare a fondo affinché si possa contrastare questa situazione e capirne le ragioni».
Il Collegio di Torino ha presentato un esposto all'ispettorato del lavoro e, dove necessario, ai carabinieri dei Nas.
«Si fa in fretta a dire i sindacati non fanno nulla, i Collegi neppure – ha commentato il vicepresidente del Collegio, Barbara Chiapusso -. Il problema è a monte: vengono create condizioni secondo cui non è necessario l'intervento di nessuno perché" come da contratto" le cose stanno cosi. E tra le righe "se non ti piace te ne puoi sempre andare».
Il Collegio di Torino fa anche alcuni esempi i situazioni sulle quali ha ritenuto di intervenire.
Quello di alcuni infermieri soci-lavoratori di una cooperativa sociale, costretti, sulla base di un contratto che li inquadrava come operai, a svolgere attività infermieristica diurna e ausiliaria/pulizie durante la notte. Nel mansionario rivolto a" tutto il personale sia assistente che delle pulizie" viene riportato di provvedere alla immediata pulizia di eventuali spazi sporchi o oggetti sporchi (...) nello stesso tempo, in caso di necessità, il personale di pulizia deve cooperare con le assistenti. Il personale dell'assistenza deve collaborare con le addette alle pulizie in ogni momento.
A questo incipit segue una declaratoria di mansioni cha dal cambio pannoloni ad orario arriva a "le pulizie devono essere eseguite in modo tale che all'inizio del turno tutte le parti comuni, bagni, refettori ecc. siano perfettamente puliti e profumati, ascensori compresi".
Lo stipendio è diversificato di circa 1 euro/ora a seconda che l'infermiera sia presente sul turno come "assistente" o come "personale di pulizia".
In un'altra cooperativa, gli infermieri tra le 7,30 e le 8 devono controllare i ritardi alvo (?) per l'esecuzione di eventuali clisteri (fonte: mansionario turni –servizio infermeria) e poi smistare i rifiuti e, in barba alle raccomandazioni del Ministero, "preparare i farmaci serali utilizzando gli appositi blister, precedentemente alla somministrazione".
Il Collegio OPI di Torino sta da tempo operando con gli organi preposti per dare risposte agli infermieri. I loro diritti, intesi come diritto a vedersi riconoscere quanto riportato nelle leggi che dall'abolizione del mansionario gli conferiscono l'autonomia professionale di un professionista intellettuale, iscritto a un albo, in possesso di una laurea, per molti sono negati.
"C'è bisogno di una forte rete a sostegno – aggiunge Chiapusso - del loro ingresso nel mondo del lavoro. Vi sono realtà virtuose in cui vengono rispettate le norme e conseguentemente le diverse professionalità; vi sono realtà, come quelle sinteticamente descritte, in cui vengono studiate a tavolino le possibilità per aggirare le leggi e quindi sfruttare, e dico sfruttare, le risorse umane in loro possesso".
Secondo l'OPI sarebbe necessario un osservatorio delle professioni sanitarie da insediare nella Regione. Un sistema che permetta di monitorare costantemente i requisiti di idoneità delle strutture presso cui andranno a operare i professionisti (anche e non per ultimo, a tutela del cittadino) nel rispetto delle loro competenze; i contratti posti in essere (in collaborazione con l'ANAC), l'individuazione di standard assistenziali e così via. E sarebbe necessario potenziare l'attività delle commissioni di vigilanza delle asl, standardizzando gli indicatori a cui far riferimento.
Per la prima volta in Italia è stata concepita e conclusa una iniziativa volta al recepimento della Legge Stanca del 9 gennaio 2004, n. 4 (G.U. n. 13 del 17 gennaio 2004) recante «Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici». Il contenuto di questa pagina proviene dall'OPI Carbonia Iglesias, ringraziamo i colleghi.
Nei siti internet degli OPI Carbonia Iglesias, Bologna, Frosinone, Pavia, Pordenone, Pescara, Teramo, Ragusa, Foggia, Ancona, Rimini, Alessandria, Napoli, Sassari e Oristano, aderenti alla FNOPI Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche, stiamo ufficialmente e definitivamente per inserire, dedicate ai disabili sensoriali e loro care giver che avessero necessità e/o interesse di approfondire sulla professione infermieristica:
Nella vita professionale e nella rappresentanza istituzionale della FNOPI Opi provinciali ci sono momenti che suggellano un percorso, un impegno, un modo di vedere l’agire per nome e per conto di infermieri e assistiti.
Poter esporre questo progetto in dirittura d’arrivo complessivo e definitivo è uno di quei momenti perché non ci stiamo accingendo a pubblicizzare un video da parte di una infermiera sorda o da un infermiere interprete o un libro fine a se stesso o un audio realizzato da studenti infermieri, ma a condividere con i cittadini una lettura del mondo che circonda l’ambito nel quale gli infermieri dei nostri territori operano quotidianamente partendo dai bisogni dei più fragili, dei disabili, degli inabili, degli inascoltati, dei non percepiti.
Ci siamo impegnati e continueremo ad impegnarci per intercettare una necessità delle comunità dei ciechi e dei sordi: essere posti nelle medesime condizioni di chi vede e sente, nel nostro caso per mano degli infermieri ai quali si affidano nel contesto della responsabilità del governo dell’assistenza ospedaliera e territoriale, intimamente convinti che questo gesto di riguardo nei confronti dei nostri interlocutori abbia un valore aggiunto ed un peso specifico che l’infermieristica meritava di vedere inclusi e riconosciuti e annoverare tra le qualità che la contraddistinguono tra le professioni d’aiuto e sanitarie.
Quando si valuta una barriera da rimuovere per la fruizione di risposte assistenziali all’altezza delle aspettative e dei diritti dei cittadini, la professione infermieristica è e sarà sempre la prima a cercare soluzioni anche nelle difficoltà delle disabilità sensoriali e quindi nella sfera della comunicazione: questo era il nostro obiettivo e questo abbiamo portato a compimento testimoniando come si possano declinare a livello territoriale sollecitazioni a recepire leggi delle Stato, alla buona amministrazione e alla competente rappresentanza degli Ordini Professioni Infermieristiche provinciali che presiediamo unitamente al Consigli Direttivi.
In particolare: