Domani, 25 Febbraio 2017 il presidente sarà presente a Roma in occasione del Consiglio Nazionale OPI.
Ancora novità in vista per provider e professionsiti. Dopo l'avvio del triennio formativo 2017-2019, contrassegnato da nuove regole sull'attribuzione dei crediti, arriva sul tavolo della Confrenza lo schema di accordo sul documento: "La formazione continua nel settore salute".
Ancora novità sul fronte Ecm. Dopo l'avvio del triennio formativo 2017-2019, contrassegnato da nuove regole sull'attribuzione dei crediti, arriva sul tavolo della Confrenza Stato-Regioni lo schema di accordo sul documento: "La formazione continua nel settore salute". Si tratta di una bozza che nasce dall'esigenza di dare da un lato "organicità alla disciplina del settore" e dall'altro una "chiara ripartizione delle competenze amministrative tra Stato e Regioni per creare un sistema coerente di regolamentazione amministrativa che assicuri un uniforme miglioramento qualitativo dell'assistenza e della formazione continua su tutto il territorio nazionale".
La novità più eclatante è costituita dai Manuali che detteranno le regole da seguire, anche a livello istituzionale, nei rapporti con provider, sponsor e professionisti. Ci saranno un Manuale nazionale e 21 tra regionali e di provincia autonoma per accreditare gli enti di formazione, un Manuale per valutare l'accreditamento del singolo professionista sanitario e un Manuale sulle verifiche ai provider.
I professionisti potranno poi fare affidamento sul "Dossier formativo", grazie la quale sarà possibile, per chi lo vorrà, transitare da una formazione basata solo sulla quantità dei crediti cumulati, a quella sulla qualità dei crediti (saranno legati alla professione, alla disciplina e alla specializzazione esercitata dal professionista). In sostanza, all'inizio di ogni triennio di formazione, il professionista potrà costruire il proprio Dossier indicando quali sono le sue specifiche necessità formative. Tutti gli eventi ai quali parteciperà saranno registrati dal sistema Cogeaps e verificati dal professionista, che al termine del percorso, riceverà dei bonus, o meglio degli "sconti" sul numero dei crediti da totalizzare. Non solo, il Dossier sarà utile anche ai provider per capire quali sono le esigenze formative dei professionisti.
La governance del sistema resterà prerogativa della Commissione nazionale Ecm, che detta i requisiti dei provider nazionali, fissa i fabbisogni di crediti e le regole per gli esoneri, e soprattutto approva i citati manuali.
Cambiamenti in vista anche per i provider formativi. L'accreditamento provvisorio dura 2 anni, se definitivo 4: non prima dei 90 giorni dalla scadenza dell'accreditamento provvisorio il provider può far domanda per quello definitivo a patto di non avere ricevuto richiami di alcun genere. Sono violazioni molto gravi e contemplano fino alla revoca dell'accreditamento: l'esercizio in altre regioni (senza previo placet della Commissione) del provider accreditato a livello di una regione; l'esercizio di attività formativa senza requisiti per l'accreditamento; la mancata effettuazione di quiz d'apprendimento ove previsti; la mancata consegna di questionari di gradimento al discente; il mancato invio del report al Cogeaps nei tre mesi canonici; il non-rispetto delle regole sul finanziamento di terzi o sui conflitti d'interesse e sulla pubblicità di prodotti sanitari-dispositivi medici. Secondo la bozza, il provider deve comunicare all'ente accreditante l'esatto supporto economico offerto dallo sponsor; il logo si può mostrare prima e dopo l'evento e nell'ultima pagina del materiale Fad; solo il provider può pagare i docenti; in aula possono entrare massimo due esponenti dello sponsor. E' violazione molto grave se il provider omette o non tiene le dichiarazioni dei discenti sul reclutamento, così come se ostacola le verifiche, o dichiara il falso sulle sponsorizzazioni o non paga il contributo annuale. Sono violazioni gravi, e comportano sospensione dell'accreditamento da 15 giorni a un anno (o revoca in caso di recidiva) l'imposizione di limiti ingiustificati alla partecipazione ad eventi, la mancata comunicazione di variazioni sui requisiti per l'accreditamento, pubblicità ingannevoli, contenuti formativi non coerenti con gli obiettivi fissati dall'ente accreditante o con i tempi e i modi di fruizione dichiarati, così come le omissioni sul piano formativo annuale, sulla relazione sugli eventi svolti l'anno prima, sul direttore scientifico da nominare per ogni evento, o sulle dichiarazioni relative a programmi e obiettivi del corso, docenti, metodi didattici. Comportano sospensione anche l'erogazione di eventi "fuori tema" rispetto a quelli dichiarati per l'accreditamento, la mancata adozione di un regolamento su compensi e rimborsi e il mancato adeguamento alle istruzioni dopo due violazioni lievi.
IN ALLEGATO lo schema di accordo sul documento: "La formazione continua nel settore salute"
In una lettera la presidente OPI chiede un immediato intervento del Ministro per evitare che si ripetano fatti come quelli di Perugia e Ancona "in cui turni massacranti, organici depauperati, personale che invecchia mettono a rischio la professionalità degli infermieri e la salute dei pazienti". LA LETTERA
La presidente della Federazione OPI, Barbara Mangiacavalli, ha inviato oggi una lettera al ministro della Salute Beatrice Lorenzin, con la richiesta di un suo immediato e risolutivo intervento, non dal punto di vista disciplinare, ma dell’organizzazione del lavoro, per evitare che si ripetano fatti come quelli recenti di Perugia e Ancona in cui infermieri ormai prossimi alla pensione sono stati licenziati o inviato davanti alla commissione disciplinare per non essere “fisicamente” riusciti ad adempiere in pieno non al loro dovere, ma alla mole di lavoro extra di cui sono caricati oggi i professionisti sanitari per la carenza di organici nelle strutture sanitarie.
Secondo Mangiacavalli “turni massacranti, organici depauperati, personale che invecchia – ogni anno l’età media cresce di un anno, come dimostrano i dati del Conto annuale della Ragioneria generale dello Stato e oggi siamo intorno ai 48-49 anni per gli infermieri - non garantiscono né il necessario benessere organizzativo né la sicurezza di chi, come gli infermieri, essendo operatori in front office, rappresentano il punto di caduta di tutto lo stress e i problemi anche dei cittadini e aumentano le inidoneità ad alcuni servizi, indebolendo l’assistenza. Il mancato reintegro dei giovani...
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Per la prima volta in Italia è stata concepita e conclusa una iniziativa volta al recepimento della Legge Stanca del 9 gennaio 2004, n. 4 (G.U. n. 13 del 17 gennaio 2004) recante «Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici». Il contenuto di questa pagina proviene dall'OPI Carbonia Iglesias, ringraziamo i colleghi.
Nei siti internet degli OPI Carbonia Iglesias, Bologna, Frosinone, Pavia, Pordenone, Pescara, Teramo, Ragusa, Foggia, Ancona, Rimini, Alessandria, Napoli, Sassari e Oristano, aderenti alla FNOPI Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche, stiamo ufficialmente e definitivamente per inserire, dedicate ai disabili sensoriali e loro care giver che avessero necessità e/o interesse di approfondire sulla professione infermieristica:
Nella vita professionale e nella rappresentanza istituzionale della FNOPI Opi provinciali ci sono momenti che suggellano un percorso, un impegno, un modo di vedere l’agire per nome e per conto di infermieri e assistiti.
Poter esporre questo progetto in dirittura d’arrivo complessivo e definitivo è uno di quei momenti perché non ci stiamo accingendo a pubblicizzare un video da parte di una infermiera sorda o da un infermiere interprete o un libro fine a se stesso o un audio realizzato da studenti infermieri, ma a condividere con i cittadini una lettura del mondo che circonda l’ambito nel quale gli infermieri dei nostri territori operano quotidianamente partendo dai bisogni dei più fragili, dei disabili, degli inabili, degli inascoltati, dei non percepiti.
Ci siamo impegnati e continueremo ad impegnarci per intercettare una necessità delle comunità dei ciechi e dei sordi: essere posti nelle medesime condizioni di chi vede e sente, nel nostro caso per mano degli infermieri ai quali si affidano nel contesto della responsabilità del governo dell’assistenza ospedaliera e territoriale, intimamente convinti che questo gesto di riguardo nei confronti dei nostri interlocutori abbia un valore aggiunto ed un peso specifico che l’infermieristica meritava di vedere inclusi e riconosciuti e annoverare tra le qualità che la contraddistinguono tra le professioni d’aiuto e sanitarie.
Quando si valuta una barriera da rimuovere per la fruizione di risposte assistenziali all’altezza delle aspettative e dei diritti dei cittadini, la professione infermieristica è e sarà sempre la prima a cercare soluzioni anche nelle difficoltà delle disabilità sensoriali e quindi nella sfera della comunicazione: questo era il nostro obiettivo e questo abbiamo portato a compimento testimoniando come si possano declinare a livello territoriale sollecitazioni a recepire leggi delle Stato, alla buona amministrazione e alla competente rappresentanza degli Ordini Professioni Infermieristiche provinciali che presiediamo unitamente al Consigli Direttivi.
In particolare: