Tratto www.quotidianosanita.it di Walter De Caro
Il paradosso della formazione medica e infermieristica in Italia presenta una sfida unica che richiede un approccio strategico di riforma, da attuare cambiando le modalità di costituzione di tavoli e di punti di ascolto da parte dei decisori che si hanno portato. Si potrebbe tracciare un nuovo corso verso un sistema sanitario sostenibile, inclusivo e centrato sul paziente e garantire salute e benessere dei suoi cittadini. O vogliamo continuare a rimanere così?
Nel panorama sanitario mondiale, l'Italia si erge come un'anomalia paradossale: è l’unico paese europeo che sforna più medici che infermieri, nonostante abbia una penuria di ben oltre 100.000 infermieri rispetto alla media europea (8.3 % per 1000 ab), ed un numero di medici in perfetta media europea.
In questo scenario, le Istituzioni hanno di recente dato il loro augusto benestare a un aumento del 6,5% nei posti di medicina, portandoli all'astronomica cifra di 20.867, che supera anche il dato dello scorso anno, mentre l'incremento dei posti per infermieri è stato un misero 2,3%, arrivando a malapena a 20.525
Per fare un esempio in UK, il piano di sviluppo al 2031, prevede la duplicazione dei posti per gli infermieri arrivando a 70.000 anno e, per i medici a 15.000 (partendo dai circa 8.000 attuali): una bella differenza.
Il risultato per noi senza questo tipo di pianificazione? L'Italia si ritroverà a non poter assistere i cittadini, a chiudere interi ospedali, a non aprire case di comunità, non per assenza di medici, ma di infermieri.
Il dato è ancora più allarmante, quando confrontato con le richieste della Conferenza tra Stato e Regioni ai Ministeri, è un deficit di 6.307 posti per infermieri, una riduzione del 23,5%. Questa decisione appare quanto mai discutibile: evidentemente si preferisce a tutti i livelli istituzionali, dominati da presenza medica, non volere comprendere il collasso che si prospetta.
Questo poi, in un momento, in cui gli infermieri sono sempre più stanchi e demotivati ed in molti concorsi, ci sono meno candidati dei posti a bando: sembrano poipreviste risorse minime per gli infermieri per il rinnovo del CCNL , mentre in tanti Paesi si studiano incentivi di migliaia di euro per il solo rimanerein servizio nella stessa Azienda.
Se continua così continueremo invece ad esportare infermieri italiani in Paesi più lungimiranti. Ma chi se ne frega, giusto?.....
Attuazione dell’autonomia differenziata, equo compenso, formazione, accesso agli ordini e tutela per i professionisti sono alcuni dei temi al centro dell’incontro organizzato dal Governo con i rappresentanti di 28 Ordini delle professioni sanitarie e sociosanitarie.
Un modo, hanno spiegato dal Governo – rappresentato dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali Marina Calderone, dal Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, dal Ministro della salute Orazio Schillaci, dal Viceministro della giustizia Francesco Paolo Sisto e dal Sottosegretario alle imprese e al Made in Italy Fausta Bergamotto – per sottolineare “l’attenzione nei confronti degli ordini professionali quali elementi qualificati e qualificanti del “Sistema Italia”, ognuno nella propria autonomia ma nel quadro comune della difesa dell’interesse nazionale”.
Alla riunione nella Sala Verde di Palazzo Chigi per la FNOPI hanno partecipato il vicepresidente Cosimo Cicia e il consigliere nazionale Maurizio Zega.
I referenti della Federazione hanno evidenziato come la FNOPI in qualità di Ente sussidiario dello Stato è da sempre a disposizione per collaborare e proporre soluzioni in grado di risolvere le criticità che interessano la professione infermieristica perché valorizzare il capitale professionale è il primo passo per garantire un Servizio sanitario nazionale all’altezza dei bisogni di salute della popolazione.
In particolare, la Federazione ha proposto l’istituzione di tavoli di lavoro monotematici nel corso dei quali le Federazioni degli Ordini delle Professioni sanitarie e sociosanitarie possano portare all’attenzione del Governo istanze e indicazioni per orientare, in relazione alla transizione epidemiologica, le scelte che riguardano il Sistema salute nel rispetto dei professionisti e a tutela dei cittadini.
Ieri, 28 luglio 2024, l'Ordine delle Professioni Infermieristiche di Teramo è stato presente con uno stand informativo e una dimostrazione pratica delle manovre rianimatorie associate al defibrillatore semiautomatico alla Festa dell'Arrampicata 2024. L'evento si è svolto nello splendido borgo di Pietracamela, attirando migliaia di persone durante le tre giornate della manifestazione.
Il sindaco, Dott. Antonio Villani, e gli organizzatori dell'evento si sono detti molto contenti della nostra presenza, in realtà siamo noi come ente ordinistico ad essere stati felici ed onorati del loro invito. Un sentito grazie va anche a tutti i cittadini che hanno visitato lo stand e partecipato alle attività proposte.
L'Ordine delle Professioni Infermieristiche di Teramo ha partecipato attivamente con diversi consiglieri e membri, tra cui il presidente Cristian Pediconi, il vicepresidente Andrea Fini, il tesoriere Luca Ruggieri e i consiglieri Alessio Febo (che ha curato in particolare l'evento), Luana Furia, Arianna Rispoli e Mauro Di Basilio. Gli istruttori delle manovre rianimatorie BLSD (Basic Life Support and Defibrillation) della ASL Teramo; Francesco Visciotti e Cristina Micheli.
Un ringraziamento speciale va a tutti i colleghi che si sono uniti a noi per questa importante occasione.
Particolare apprezzamento è stato rivolto alla presenza di opuscoli di educazione sanitaria, distribuiti al pubblico. Questi materiali informativi hanno suscitato grande interesse, permettendo ai visitatori di approfondire temi fondamentali per la salute e il benessere, e sottolineando l'importanza della prevenzione e dell'educazione sanitaria.
L'iniziativa ha permesso di sensibilizzare il pubblico sull'importanza delle manovre rianimatorie e sull'uso del defibrillatore semiautomatico, sottolineando il ruolo cruciale degli infermieri nella tutela della salute pubblica. L'Ordine delle Professioni Infermieristiche di Teramo ricorda che sarà sempre al fianco dei cittadini, garantendo sostegno, professionalità e sicurezza.
Per la prima volta in Italia è stata concepita e conclusa una iniziativa volta al recepimento della Legge Stanca del 9 gennaio 2004, n. 4 (G.U. n. 13 del 17 gennaio 2004) recante «Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici». Il contenuto di questa pagina proviene dall'OPI Carbonia Iglesias, ringraziamo i colleghi.
Nei siti internet degli OPI Carbonia Iglesias, Bologna, Frosinone, Pavia, Pordenone, Pescara, Teramo, Ragusa, Foggia, Ancona, Rimini, Alessandria, Napoli, Sassari e Oristano, aderenti alla FNOPI Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche, stiamo ufficialmente e definitivamente per inserire, dedicate ai disabili sensoriali e loro care giver che avessero necessità e/o interesse di approfondire sulla professione infermieristica:
Nella vita professionale e nella rappresentanza istituzionale della FNOPI Opi provinciali ci sono momenti che suggellano un percorso, un impegno, un modo di vedere l’agire per nome e per conto di infermieri e assistiti.
Poter esporre questo progetto in dirittura d’arrivo complessivo e definitivo è uno di quei momenti perché non ci stiamo accingendo a pubblicizzare un video da parte di una infermiera sorda o da un infermiere interprete o un libro fine a se stesso o un audio realizzato da studenti infermieri, ma a condividere con i cittadini una lettura del mondo che circonda l’ambito nel quale gli infermieri dei nostri territori operano quotidianamente partendo dai bisogni dei più fragili, dei disabili, degli inabili, degli inascoltati, dei non percepiti.
Ci siamo impegnati e continueremo ad impegnarci per intercettare una necessità delle comunità dei ciechi e dei sordi: essere posti nelle medesime condizioni di chi vede e sente, nel nostro caso per mano degli infermieri ai quali si affidano nel contesto della responsabilità del governo dell’assistenza ospedaliera e territoriale, intimamente convinti che questo gesto di riguardo nei confronti dei nostri interlocutori abbia un valore aggiunto ed un peso specifico che l’infermieristica meritava di vedere inclusi e riconosciuti e annoverare tra le qualità che la contraddistinguono tra le professioni d’aiuto e sanitarie.
Quando si valuta una barriera da rimuovere per la fruizione di risposte assistenziali all’altezza delle aspettative e dei diritti dei cittadini, la professione infermieristica è e sarà sempre la prima a cercare soluzioni anche nelle difficoltà delle disabilità sensoriali e quindi nella sfera della comunicazione: questo era il nostro obiettivo e questo abbiamo portato a compimento testimoniando come si possano declinare a livello territoriale sollecitazioni a recepire leggi delle Stato, alla buona amministrazione e alla competente rappresentanza degli Ordini Professioni Infermieristiche provinciali che presiediamo unitamente al Consigli Direttivi.
In particolare: