24/06/2017 - Convegno organizzato da Aniarti per discutere di sicurezza delle cure, responsabilità professionale e linee guida.
Sabato 24 giugno, presso l'aula Montalcini dell'ospedale Sant'Eugenio di Roma, Aniarti (Associazione nazionale Infermieri di area critica) ha tenuto un convegno dal titolo: L'entrata in vigore della legge Gelli - le associazioni professionali infermieristiche insieme per discutere di sicurezza delle cure, responsabilità professionale e linee guida. L'evento è stato patrocinato dal Collegio OPI di Roma e ha registrato la partecipazione di circa cento professionisti.
La relazione introduttiva, sulla sicurezza delle cure, è stata affidata a Maria Grazia Proietti, segretaria OPI Roma. A seguire, una decina di relatori di assoluta autorevolezza tra cui l'avvocato Giovanna Marzo, esperta giurista da Torino; i presidenti di molte Associazioni Professionali e Società scientifiche quali AICO, ANIPIO, AISLEC, AIURO, AIT, LIC, ANIARTI, AIUC, una rappresentanza del Centro di Eccellenza per la Cultura e la Ricerca Infermieristica e dell'Università di Tor Vergata. Alla tavola rotonda che ha chiuso l'evento, ha partecipato Gennaro Rocco, per Enpapi. Tutti d'accordo sul fatto che non si ottengono risultati senza interventi culturali e formativi che partano già dalla formazione di base e post-base, senza una maggiore ed auspicata collaborazione professionale tra colleghi che passa attraverso una chiara appartenenza al gruppo professionale, ed infine senza una apertura interprofessionale anche con quella classe medica, che pare distante, ma con la quale occorre, a detta anche degli autorevoli partecipanti alla tavola rotonda, aprirsi al dialogo e al confronto sicuri delle proprie posizioni future rispetto ai decreti che individueranno le Società scientifiche accreditate e le modalità con cui elaborare e pubblicare linee guida cliniche a seguito della valutazione dell'Iss e dell'Agenas.
"La nuova legge – dichiara Gaetano Romigi, del direttivo nazionale Aniarti – apre anche altri capitoli degni di essere approfonditi anche in future iniziative, come ad esempio quello dell'assicurazione obbligatoria per gli esercenti le Professioni Sanitarie". Infine, tutti d'accordo sul proseguire i lavori della Consulta delle Associazioni infermieristiche, attivata dalla Federazione nazionale OPI il 21 maggio scorso a Roma, proprio allo scopo di coagulare le istanze di un organismo che altrimenti non avrebbe voce se non supportato dall'apparato messo a disposizione dal massimo organo di rappresentanza istituzionale e riconosciuto.
26/06/2017 - Il Consiglio nazionale della Federazione OPI, nononstante le criticità degli emendamenti approvati al Ddl Lorenzin dalla Commissione Affari sociali della Camera, ritiene prioritaria la trasformazione dei Collegi in Ordini e quindi, ha dichiarato la presidente Mangiacavalli "basta con le attese. Si acceleri l'iter perché il Ddl possa davvero giungere a conclusione subito a inizio autunno".
I 103 presidenti dei Collegi provinciali OPI, riuniti sabato 24 giugno a Roma in Consiglio nazionale, hanno approfonditamente dibattuto sul disegno di legge inerente la riforma degli Ordini e sul relativo iter parlamentare.
Nonostante le criticità evidenziate in alcuni emendamenti approvati a oggi dalla Commissione Affari sociali della Camera, il consiglio nazionale si è espresso all'unanimità per l'approvazione rapida del disegno di legge.
Per la Federazione OPI è obiettivo primario la trasformazione dei Collegi in Ordini: trasformazione non più rinviabile né procrastinabile.
In questo senso la Federazione OPI chiede al Parlamento di procedere, quanto più celermente possibile, con l'approvazione del disegno di legge e al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, di sostenerlo in tutte le sedi del dibattito parlamentare.
"Per noi – ha dichiarato la presidente della Federazione nazionale OPI Barbara Mangiacavalli – la trasformazione dei Collegi in Ordini professionali è la priorità assoluta. E' un passaggio che sarebbe già dovuto avvenire quasi automaticamente nel momento stesso in cui a partire dal decreto legislativo 502/1992 la formazione degli infermieri è entrata a pieno titolo in Università e la legge 42 del 1999 ha riconosciuto il carattere intellettuale della nostra professione.
Oggi gli infermieri sono professionisti laureati; non ha più senso pertanto mantenere l'obsoleta e anacronistica separazione tra collegi e ordini per delineare forme di rappresentanza professionale e di iscrizione agli albi di appartenenza: gli infermieri, al pari di tutte le altre professioni intellettuali, vogliono una tutela ordinistica.
La trasformazione dei Collegi in Ordini è alla ribalta del dibattito parlamentare ormai da oltre dieci anni, da quando cioè era stata prevista come delega al Governo nella legge 43/2006; basta con le attese. Si acceleri l'iter perché possa davvero giungere a conclusione subito a inizio autunno".
AZIENDA UNITA' SANITARIA LOCALE DI TERAMO
CONCORSO (scad. 20 luglio 2017)
Concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura a tempo indeterminato di sedici posti di collaboratore professionale sanitario - personale infermieristico - infermiere, categoria D - ruolo sanitario
Per la prima volta in Italia è stata concepita e conclusa una iniziativa volta al recepimento della Legge Stanca del 9 gennaio 2004, n. 4 (G.U. n. 13 del 17 gennaio 2004) recante «Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici». Il contenuto di questa pagina proviene dall'OPI Carbonia Iglesias, ringraziamo i colleghi.
Nei siti internet degli OPI Carbonia Iglesias, Bologna, Frosinone, Pavia, Pordenone, Pescara, Teramo, Ragusa, Foggia, Ancona, Rimini, Alessandria, Napoli, Sassari e Oristano, aderenti alla FNOPI Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche, stiamo ufficialmente e definitivamente per inserire, dedicate ai disabili sensoriali e loro care giver che avessero necessità e/o interesse di approfondire sulla professione infermieristica:
Nella vita professionale e nella rappresentanza istituzionale della FNOPI Opi provinciali ci sono momenti che suggellano un percorso, un impegno, un modo di vedere l’agire per nome e per conto di infermieri e assistiti.
Poter esporre questo progetto in dirittura d’arrivo complessivo e definitivo è uno di quei momenti perché non ci stiamo accingendo a pubblicizzare un video da parte di una infermiera sorda o da un infermiere interprete o un libro fine a se stesso o un audio realizzato da studenti infermieri, ma a condividere con i cittadini una lettura del mondo che circonda l’ambito nel quale gli infermieri dei nostri territori operano quotidianamente partendo dai bisogni dei più fragili, dei disabili, degli inabili, degli inascoltati, dei non percepiti.
Ci siamo impegnati e continueremo ad impegnarci per intercettare una necessità delle comunità dei ciechi e dei sordi: essere posti nelle medesime condizioni di chi vede e sente, nel nostro caso per mano degli infermieri ai quali si affidano nel contesto della responsabilità del governo dell’assistenza ospedaliera e territoriale, intimamente convinti che questo gesto di riguardo nei confronti dei nostri interlocutori abbia un valore aggiunto ed un peso specifico che l’infermieristica meritava di vedere inclusi e riconosciuti e annoverare tra le qualità che la contraddistinguono tra le professioni d’aiuto e sanitarie.
Quando si valuta una barriera da rimuovere per la fruizione di risposte assistenziali all’altezza delle aspettative e dei diritti dei cittadini, la professione infermieristica è e sarà sempre la prima a cercare soluzioni anche nelle difficoltà delle disabilità sensoriali e quindi nella sfera della comunicazione: questo era il nostro obiettivo e questo abbiamo portato a compimento testimoniando come si possano declinare a livello territoriale sollecitazioni a recepire leggi delle Stato, alla buona amministrazione e alla competente rappresentanza degli Ordini Professioni Infermieristiche provinciali che presiediamo unitamente al Consigli Direttivi.
In particolare: