Una falsa infermiera sorpresa a lavorare in ospedale tramite agenzia interinale. La notizia è di qualche giorno fa e ha causato profonda rabbia nei giovani infermieri pescaresi costretti ad emigrare per trovare un posto di lavoro. Adesso a prendere carta e penna è Irene Rosini, presidente collegio OPI Pescara, che esprime tutta la sua profonda amarezza.
Falsi infermieri, danni gravissimi ai pazienti e alla professione
irene rosini
Il caso della falsa infermiera che ha avuto il disonore della cronaca non è un evento unico, anche se particolarmente eclatante. A questo caso, scoperto e immediatamente denunciato ai carabinieri dal collegio OPI di Pescara, si aggiungono purtroppo diverse altre forme di abuso della professione infermieristica....
21/08/2017 - Chiesta una convocazione urgente per studiare misure utili a evitare la possibilità che episodi di violenza ai danni degli operatori sanitari possano ripetersi.
Il Collegio provinciale OPI di Torino, presieduto da Maria Adele Schirru, ha inviato una lettera (in allegato) alla direzione della Asl Torino 4 dopo l'aggressione avvenuta nel cortile interno dell'ospedale locale ai danni di un infermiere.
"Il fatto - scrive Schirru - riporta alla ribalta un problema già recentemente sottolineato dalla Federazione OPI di cui il nostro Collegio fa parte: quello della violenza sugli operatori, sui rischi che essi corrono nello svolgimento della loro professione e, comunque, nel momento in cui devono accedere alle strutture sanitarie di cui fanno parte per garantire l'assistenza".
Si tratta della terza aggressione in pochi mesi nel distretto di Chivasso, Ivrea e Ciriè. La Federazione OPI e tutti i Collegi provinciali hanno già espresso una posizione netta contro la violenza sugli operatori. Il documento approvato dalla Federazione ritiene prioritaria l'istituzione di un Osservatorio nazionale articolato in tutte le Regioni sul fenomeno della violenza negli ambienti di ricovero e di assistenza che indichi la strada e gli strumenti per controlli rigorosi e continui con la possibilità di effettuare interventi immediati e decisi a tutela degli operatori. Tutto ciò dovrà consentire un'efficace informazione, formazione e promozione in materia di sicurezza dell'attività di cura e tutela della salute mettendo in campo le strategie necessarie alla valutazione del rischio, anche attraverso la collaborazione tra istituzioni pubbliche diverse, monitorando i dati relativi a strutture e presidi sanitari considerati a rischio.
"Per poter realizzare queste necessarie innovazioni ed elaborare la migliore strategia di tutela dei propri professionisti, che nelle strutture a rischio rappresentano comunque oltre il 50% degli operatori, la Federazione e i Collegi provinciali dichiarano la propria disponibilità a collaborare con le istituzioni sia a livello centrale che locale per contrastare e sconfiggere il fenomeno in argomento. In questo senso il Collegio OPI di Torino è pronto a partecipare con proposte pratiche e subito realizzabili al tavolo di crisi previsto dalla Regione", conclude la lettera indirizzata alla Asl, formalizzando poi una richiesta di convocazione urgente dei rappresentanti OPI perché possano studiare con i responsabili dell'azienda misure utili a evitare la possibilità che episodi di violenza ai danni degli operatori sanitari possano ripetersi.
Gentile Direttore,
molti giovani Colleghi s'interrogano sulle ragioni che hanno indotto la Presidente della FNC Collegi OPI Barbara Mangiacavalli, con il Consiglio Nazionale OPI (massimo organo deliberante della FNC, composto di tutti i presidenti provinciali dei Collegi OPI) a chiedere, attraverso atti formali e pubblici resi noti dalla stampa di settore a più riprese, la rapida approvazione del disegno di legge ribattezzato "Lorenzin" , che riforma gli ordini professionali esistenti; trasforma gli attuali Collegi in Ordini, aprendo all'istituzione di altri nuovi Ordini per le professioni sanitarie che né sono sprovviste.
I primi "giovani" pensieri, sulla presa di posizione della Presidente Mangiacavalli, si formano e crescono attorno all'idea che nell'attuale ordinamento le professioni sanitarie sono incardinate in un unico sistema di riconoscimento giuridico, ampiamente perfezionato dalla legge 43/2006 che reca: "Disposizioni in materia di professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, riabilitative, tecnico-sanitarie, della prevenzionee delega al Governo per l'istituzione dei relativi ordini professionali".
In particolare, l'art. 1 precisa che: ... omissis ... sono professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, riabilitative, tecnico-sanitarie e della prevenzione, quelle previste ai sensi della legge 10 agosto 2000, n. 251, e del D.M. sanità 29 marzo 2001, i cui operatori svolgono...
Per la prima volta in Italia è stata concepita e conclusa una iniziativa volta al recepimento della Legge Stanca del 9 gennaio 2004, n. 4 (G.U. n. 13 del 17 gennaio 2004) recante «Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici». Il contenuto di questa pagina proviene dall'OPI Carbonia Iglesias, ringraziamo i colleghi.
Nei siti internet degli OPI Carbonia Iglesias, Bologna, Frosinone, Pavia, Pordenone, Pescara, Teramo, Ragusa, Foggia, Ancona, Rimini, Alessandria, Napoli, Sassari e Oristano, aderenti alla FNOPI Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche, stiamo ufficialmente e definitivamente per inserire, dedicate ai disabili sensoriali e loro care giver che avessero necessità e/o interesse di approfondire sulla professione infermieristica:
Nella vita professionale e nella rappresentanza istituzionale della FNOPI Opi provinciali ci sono momenti che suggellano un percorso, un impegno, un modo di vedere l’agire per nome e per conto di infermieri e assistiti.
Poter esporre questo progetto in dirittura d’arrivo complessivo e definitivo è uno di quei momenti perché non ci stiamo accingendo a pubblicizzare un video da parte di una infermiera sorda o da un infermiere interprete o un libro fine a se stesso o un audio realizzato da studenti infermieri, ma a condividere con i cittadini una lettura del mondo che circonda l’ambito nel quale gli infermieri dei nostri territori operano quotidianamente partendo dai bisogni dei più fragili, dei disabili, degli inabili, degli inascoltati, dei non percepiti.
Ci siamo impegnati e continueremo ad impegnarci per intercettare una necessità delle comunità dei ciechi e dei sordi: essere posti nelle medesime condizioni di chi vede e sente, nel nostro caso per mano degli infermieri ai quali si affidano nel contesto della responsabilità del governo dell’assistenza ospedaliera e territoriale, intimamente convinti che questo gesto di riguardo nei confronti dei nostri interlocutori abbia un valore aggiunto ed un peso specifico che l’infermieristica meritava di vedere inclusi e riconosciuti e annoverare tra le qualità che la contraddistinguono tra le professioni d’aiuto e sanitarie.
Quando si valuta una barriera da rimuovere per la fruizione di risposte assistenziali all’altezza delle aspettative e dei diritti dei cittadini, la professione infermieristica è e sarà sempre la prima a cercare soluzioni anche nelle difficoltà delle disabilità sensoriali e quindi nella sfera della comunicazione: questo era il nostro obiettivo e questo abbiamo portato a compimento testimoniando come si possano declinare a livello territoriale sollecitazioni a recepire leggi delle Stato, alla buona amministrazione e alla competente rappresentanza degli Ordini Professioni Infermieristiche provinciali che presiediamo unitamente al Consigli Direttivi.
In particolare: