Un orgoglio ma non una sorpresa per la nostra categoria, siamo consapevoli del lavoro QUOTIDIANO che svolgono i nostri colleghi i quali rappresentano un punto di riferimento per un'intera famiglia nei momenti più critici che non si è mai pronti ad affrontare.
Nella lettera che vi proponiamo, la mensione alla nostra collega arriva alla fine, quasi fosse una persona di famiglia come se il suo operato fosse scontato di facile attuazione, ed è così che probabilmente appare alla moltitudine di utenti. Sappiamo invece quanta conoscena, preparazione, responsabilità, dedizione e carico di lavoro affrontino, ripetiamo, QUOTIDIANAMENTE i nostri colleghi. Il medico come unico punto di riferimento ci fa capire quanto ancora abbiamo da fare dal punto di vista della comunicazione, in modo particolare riguardo l'importanza e la peculiarità del nostro operato.
Di seguito l'articolo:
Una lettera aperta per ringraziare chi, quotidianamente, si adopera nel servizio sanitario pubblico e oltre alla professionalità connota la sua opera con una straordinaria umanità.
La sanità è piena di casi positivi, di esempi e contributi che spesso e volentieri garantiscono un sollievo importante ai pazienti e ai loro familiari, forse più delle stesse cure e attenzioni.
La storia riguarda un medico dell'Adi (assistenza medica integrata) della Asl di Teramo, relativa alle attività del presidio di Sant'Omero. Una storia che prende forma in una lettera aperta scritta dalla figlia di una donna affetta da Sla (ora deceduta) che ha avito assistenza dal servizio sanitario.
La lettera
"È importante sapere cosa succede nelle famiglie, nella vita delle persone, quando improvvisamente appare un terribile mostro che travolge tutto e ti trascina inesorabilmente nello sconforto e nella più totale disperazione", si legge nella lettera. " Il mostro terribile si chiama SLA, è un tremendo male che ha colpito mia madre. Tutto è iniziato nell'anno 2016, quando mia mamma comincia ad accusare tanti fastidi ed è così che inizia il mio quotidiano calvario. Partiamo dalle inaccettabili attese che il servizio sanitario pubblico ha riservato alla mia sete di conoscenza sul male che stava cominciando a minare dalle fondamenta mia madre. Tempi biblici per una visita pubblica, impossibilità di avere dei ricoveri presso gli ospedali di San Benedetto Del Tronto e Teramo (paradossalmente siamo ancora in attesa della chiamata di ricovero nonostante mia madre è passata già a miglior vita!). Davanti a le tutte le porte chiuse, in famiglia abbiamo messo mano al portafoglio e pagando visite specialistiche e ricoveri in strutture private (come Villa Serena di Città Sant'Angelo) ho scoperto quale morbo affliggeva la mia povera mamma. Il 2 dicembre 2017 si è spenta nella sua casa, dopo una lunga sofferenza, ma accudita amorevolmente dalla sua famiglia e dal medico protagonista di questa storia. Il Dott. Stefano Tanzj, è entrato nella mia vita un anno fa, mi ha preso per mano e la montagna che era davanti a me si è trasformata in un minuscolo sassolino. Santo Stefano (come io lo chiamo) è un medico dell'ADI (Assistenza Domiciliare Integrata) dell'ASL di Nereto. ... Continua la lettura dell'articolo
Il Collegio OPI di Teramo non risponde delle condizioni contrattuali proposte.
Unioni civili come i matrimoni. Nella prima bozza del nuovo contratto degli statali, proposta dall'Aran ai sindacati, le unioni civili valgono come i matrimoni su permessi e congedi.
Contratto statali, unioni civili stesso valore dei matrimoni
tavolo aran sindacati
Questa mattina c'è stato il tavolo tra Aran e sindacati sulle funzioni centrali. Diverse le novità, che dovranno essere riportate anche nella trattativa sul contratto della sanità. Infatti, si tratta di istituti comuni che poi venerdì prossimo arriveranno sul tavolo dell trattativa di comparto.
La grossa novità nella prima bozza del nuovo contratto dei lavoratori statali...
Per la prima volta in Italia è stata concepita e conclusa una iniziativa volta al recepimento della Legge Stanca del 9 gennaio 2004, n. 4 (G.U. n. 13 del 17 gennaio 2004) recante «Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici». Il contenuto di questa pagina proviene dall'OPI Carbonia Iglesias, ringraziamo i colleghi.
Nei siti internet degli OPI Carbonia Iglesias, Bologna, Frosinone, Pavia, Pordenone, Pescara, Teramo, Ragusa, Foggia, Ancona, Rimini, Alessandria, Napoli, Sassari e Oristano, aderenti alla FNOPI Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche, stiamo ufficialmente e definitivamente per inserire, dedicate ai disabili sensoriali e loro care giver che avessero necessità e/o interesse di approfondire sulla professione infermieristica:
Nella vita professionale e nella rappresentanza istituzionale della FNOPI Opi provinciali ci sono momenti che suggellano un percorso, un impegno, un modo di vedere l’agire per nome e per conto di infermieri e assistiti.
Poter esporre questo progetto in dirittura d’arrivo complessivo e definitivo è uno di quei momenti perché non ci stiamo accingendo a pubblicizzare un video da parte di una infermiera sorda o da un infermiere interprete o un libro fine a se stesso o un audio realizzato da studenti infermieri, ma a condividere con i cittadini una lettura del mondo che circonda l’ambito nel quale gli infermieri dei nostri territori operano quotidianamente partendo dai bisogni dei più fragili, dei disabili, degli inabili, degli inascoltati, dei non percepiti.
Ci siamo impegnati e continueremo ad impegnarci per intercettare una necessità delle comunità dei ciechi e dei sordi: essere posti nelle medesime condizioni di chi vede e sente, nel nostro caso per mano degli infermieri ai quali si affidano nel contesto della responsabilità del governo dell’assistenza ospedaliera e territoriale, intimamente convinti che questo gesto di riguardo nei confronti dei nostri interlocutori abbia un valore aggiunto ed un peso specifico che l’infermieristica meritava di vedere inclusi e riconosciuti e annoverare tra le qualità che la contraddistinguono tra le professioni d’aiuto e sanitarie.
Quando si valuta una barriera da rimuovere per la fruizione di risposte assistenziali all’altezza delle aspettative e dei diritti dei cittadini, la professione infermieristica è e sarà sempre la prima a cercare soluzioni anche nelle difficoltà delle disabilità sensoriali e quindi nella sfera della comunicazione: questo era il nostro obiettivo e questo abbiamo portato a compimento testimoniando come si possano declinare a livello territoriale sollecitazioni a recepire leggi delle Stato, alla buona amministrazione e alla competente rappresentanza degli Ordini Professioni Infermieristiche provinciali che presiediamo unitamente al Consigli Direttivi.
In particolare: