Vi proponiamo per questo appuntamento un nuovo format, cambiamento dovuto anche al calibro del nostro ospite, il collega ed amico Gabriele Rastelli, sempre in prima linea a difesa della professione e a sostegno dell'evoluzione del nostro profilo, maestro per molti di noi e punto di riferimento per i più giovani.
In passato ha anche ricoperto l'incarico di Presidente del Collegio OPI di Teramo ed oggi l'attuale presidente Cristian Pediconi condurrà questa video intervista alla scoperta di presente passato e futuro di un collega che ha contribuito, in maniera significativa, alla crescita della nostra professione.
Finalità
Il Triage è una fase delicata già per i pazienti italiani, poiché l'ingresso in PS è di solito accompagnato da preoccupazione e sofferenza correlate al proprio problema di salute, che talvolta viene soggettivamente vissuto come molto grave. Il paziente straniero, rispetto a quello italiano, oltre al problema di salute, deve affrontare anche altre difficoltà: linguistiche, culturali e talvolta anche timore di denuncia perché irregolare. L'infermiere di triage, d'altra parte, non può ovviamente disporre di plurali competenze linguistiche e culturali. Tra l'altro le Organizzazioni Sanitarie sono tendenzialmente in ritardo rispetto a questa problematica. La complessità e la grande responsabilità connesse alla funzione di triage sono quindi accresciute di fronte al paziente straniero. In questa fase delicata, in cui inizia il processo di cura in PS possono generarsi conflitti correlati alle diversità che ostacolano o inibiscono un'adeguata presa in carico della persona ed aumentano il carico emotivo e di lavoro dell'operatore talvolta compromettendone la sua operatività, trasformando quindi l'incontro in uno scontro. Il nursing transculturale è un importante modello di approccio al problema, ma risulta di difficile applicazione in Triage, dove l'infermiere vive una situazione particolare, dettata da tempistiche ristrette, ritmi frenetici e un grande afflusso di pazienti. Molti sono gli studi e le iniziative formative che si occupano della dicotomia paziente straniero e Servizi sanitari, ma nessuno di essi ha posto l'attenzione specificamente sulla realtà del Triage. Da queste premesse nasce la necessità di indagare le criticità e le difficoltà vissute dagli operatori e dall'utente immigrato in sede di Triage per individuare strategie di superamento delle stesse. Il corso pone l'attenzione su alcuni elementi importanti della relazione di cura tra professionista ed utente straniero fornendo elementi di riflessione tali da poter elaborare percorsi di soluzione e iniziative atte a migliorare la qualità dell'assistenza erogata e ridurre lo stress lavorativo. L'argomento verrà affrontato sotto molteplici aspetti: la normativa specifica e la deontologia saranno oggetto del primo momento di confronto; verranno poi analizzati alcuni concetti antropologici tra cui l’ approccio con “l’ altro”, il concetto di salute - malattia e l’ accesso ai Servizi sanitari nelle diverse culture. Il confronto diretto con alcuni rappresentanti delle principali etnie presenti in Italia e col presidente di una associazione multietnica di mediatori culturali, permetterà ai professionisti di confrontarsi con il vissuto della persona straniera e comprendere le motivazioni di alcuni comportamenti e situazioni, che possono compromettere una corretta presa in carico dell’ utente al triage. Un approccio culturalmente competente ed attento anche al rispetto dei “diritti” dell’ operatore garantirà una migliore qualità del triage per persona assistita ed operatore sanitario.
Per la prima volta in Italia è stata concepita e conclusa una iniziativa volta al recepimento della Legge Stanca del 9 gennaio 2004, n. 4 (G.U. n. 13 del 17 gennaio 2004) recante «Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici». Il contenuto di questa pagina proviene dall'OPI Carbonia Iglesias, ringraziamo i colleghi.
Nei siti internet degli OPI Carbonia Iglesias, Bologna, Frosinone, Pavia, Pordenone, Pescara, Teramo, Ragusa, Foggia, Ancona, Rimini, Alessandria, Napoli, Sassari e Oristano, aderenti alla FNOPI Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche, stiamo ufficialmente e definitivamente per inserire, dedicate ai disabili sensoriali e loro care giver che avessero necessità e/o interesse di approfondire sulla professione infermieristica:
Nella vita professionale e nella rappresentanza istituzionale della FNOPI Opi provinciali ci sono momenti che suggellano un percorso, un impegno, un modo di vedere l’agire per nome e per conto di infermieri e assistiti.
Poter esporre questo progetto in dirittura d’arrivo complessivo e definitivo è uno di quei momenti perché non ci stiamo accingendo a pubblicizzare un video da parte di una infermiera sorda o da un infermiere interprete o un libro fine a se stesso o un audio realizzato da studenti infermieri, ma a condividere con i cittadini una lettura del mondo che circonda l’ambito nel quale gli infermieri dei nostri territori operano quotidianamente partendo dai bisogni dei più fragili, dei disabili, degli inabili, degli inascoltati, dei non percepiti.
Ci siamo impegnati e continueremo ad impegnarci per intercettare una necessità delle comunità dei ciechi e dei sordi: essere posti nelle medesime condizioni di chi vede e sente, nel nostro caso per mano degli infermieri ai quali si affidano nel contesto della responsabilità del governo dell’assistenza ospedaliera e territoriale, intimamente convinti che questo gesto di riguardo nei confronti dei nostri interlocutori abbia un valore aggiunto ed un peso specifico che l’infermieristica meritava di vedere inclusi e riconosciuti e annoverare tra le qualità che la contraddistinguono tra le professioni d’aiuto e sanitarie.
Quando si valuta una barriera da rimuovere per la fruizione di risposte assistenziali all’altezza delle aspettative e dei diritti dei cittadini, la professione infermieristica è e sarà sempre la prima a cercare soluzioni anche nelle difficoltà delle disabilità sensoriali e quindi nella sfera della comunicazione: questo era il nostro obiettivo e questo abbiamo portato a compimento testimoniando come si possano declinare a livello territoriale sollecitazioni a recepire leggi delle Stato, alla buona amministrazione e alla competente rappresentanza degli Ordini Professioni Infermieristiche provinciali che presiediamo unitamente al Consigli Direttivi.
In particolare: