Una rappresentativa dell'OPI Teramo ha cominciato l'avventura nel campionato "Calcio a 7 CSI". Trenta squadre in tre gironi, Teramo, Giulianova e Val Vibrata. La rappresentativa dell'Ordine disputerà le gare casalinghe al "Dino Besso" di San Nicolò a Tordino ogni mercoledì.
Un'importante occasione per rafforzare lo spirito di squadra, un momento di festa e di unione, esaltando i valori dello sport e della solidarietà.
Nascono tre nuove lauree specialistiche in Cure Primarie e Sanità pubblica, in Cure Pediatriche e Neonatali e in Cure Intensive e nell’Emergenza.
Ad annunciarlo, nel corso del Consiglio Nazionale della FNOPI in corso a Roma è il ministro della Salute, Orazio Schillaci, intervenuto davanti a una platea formata dai presidenti dei 102 Ordini provinciali per illustrare i recenti provvedimenti assunti dal Governo in favore del personale sanitario, a partire dal decreto-legge contro le aggressioni.
“Stiamo lavorando a un progetto complessivo che guarda al futuro della sanità italiana e al ruolo cruciale che gli infermieri ricoprono oggi e che svolgeranno nell’assistenza sul territorio – ha dichiarato Schillaci -. La vostra professionalità e il vostro contributo sono insostituibili per garantire qualità alla sanità pubblica. Grazie a voi, il nostro servizio sanitario potrà affrontare con maggiore forza e preparazione le sfide future, rispondendo in modo efficace alle esigenze dei cittadini“.
All’istituzione delle tre aree di specializzazione, che prossimamente saranno recepite dalla revisione della classe di laurea da parte del MUR, la Federazione lavora da anni con i Ministeri della Salute e dell’Università. L’obiettivo è offrire più opportunità formative e sbocchi di carriera agli infermieri in possesso della laurea triennale abilitante. Si finalizza così un modello di assistenza infermieristica disegnato sulle reali necessità dei cittadini. Nel contempo, si apre per la prima volta in Italia la strada della prescrizione infermieristica di trattamenti assistenziali e tecnologie specifiche (tra i quali presìdi sanitari e ausili) per garantire continuità e sicurezza delle cure.
Per la FNOPI si tratta di “una svolta epocale, attesa da anni, che concretizza un proficuo dialogo con i ministri Orazio Schillaci e Anna Maria Bernini, sin dal loro insediamento, e con tutte le Direzioni generali coinvolte, a partire da quella delle Professioni sanitarie e delle Risorse umane del Servizio Sanitario Nazionale, diretta da Mariella Mainolfi, e quella degli Ordinamenti della formazione del MUR, diretta da Gianluca Cerracchio”.
“L’infermieristica all’interno della comunità scolastica costituisce il riferimento comunitario per l’assistenza di bambini/adolescenti e delle loro famiglie, in collaborazione con l’equipe curante (Pediatri di Libera Scelta, Medici di Medicina Generale, Servizi di Cure Domiciliari), in sinergia con le Strutture territoriali di cura e i centri di Prevenzione e Promozione alla Salute.
Le professioni infermieristiche hanno nella comunità scolastica il proprio campo di applicazione nella rilevazione precoce dei bisogni di salute, nell’orientare e indirizzare lo studente e la famiglia verso i percorsi, più appropriati, e diventare così nodo della rete di cura”.
Questo l’incipit del Position Statement (VISIBILE A QUESTO LINK) realizzato dal Comitato centrale FNOPI e dalle Commissioni d’Albo di infermieri e infermieri pediatrici della Federazione per inquadrare, definire e articolare il tema dell’Infermieristica e Scuola.
Il Position, dopo la necessaria premessa che indica le motivazioni e l’importanza anche a livello internazionale dell’infermieristica in ambito scolastico, si articola in capitoli operativi e descrive anche la normativa di riferimento: nuovi bisogni di salute; cura, inclusione e salvaguardia dei diritti; la complessità dei bisogni di salute; la salute mentale, i comportamenti borderline e le nuove dipendenze; le competenze specifiche delle professioni infermieristiche nella scuola.
L’infermieristica nella comunità scolastica, spiega il Position, introduce un modello di interdisciplinarità che integra il mondo della formazione ed educazione con la presenza sistematica delle professioni infermieristiche, che occupandosi dei bisogni di salute in tutte le fasce di età evolutiva, può sicuramente dar seguito all’implementazione dei determinanti di salute e alle necessità di assistenza.
La presa in carico degli assistiti, ancor più se fragili e dipendenti come nell’infanzia, deve prevedere un modello che si caratterizzi per la capacità di porli al centro, puntando all’integrazione e alla personalizzazione. Accogliendo tale modello la Scuola prevedrebbe l’attivazione di attività di counselling in team che includano vari professionisti (infermieri/infermieri pediatrici, assistenti sanitari, psicologi, nutrizionisti/dietisti, ostetriche, educatori, ecc.) ognuno con il proprio ruolo all’interno di un percorso integrato, in grado di affiancare il percorso educativo in sinergia, al bisogno, con competenze specialistiche.
L’infermieristica nella comunità scolastica, secondo il Position, sistematizzata all’interno del percorso di studi, pianifica un’accoglienza e un accompagnamento ai bambini-ragazzi portatori di patologia, come supporto in rete alla famiglia e agli insegnanti, assicurando continuità e appropriatezza delle cure (es. somministrazione di farmaci, gestione presidi, ausili o dispositivi), favorendo il permanere del grado di benessere compatibile per la frequenza costante nella comunità. Inoltre, contribuisce all’empowerment dello studente con patologia e all’educazione a corretti stili di vita alla comunità degli studenti, riducendo di fatto gli episodi di assenza ripetuta a svantaggio dell’apprendimento e dell’integrazione sociale del bambino-ragazzo nella comunità dei pari.
L’infermieristica nella comunità scolastica, inoltre, si inserisce per competenza nei programmi di educazione sanitaria collettiva, ovviamente integrata al piano di studi e ai progetti di formazione, finalizzati a far conoscere e riconoscere i problemi e i comportamenti rilevabili, per esempio in tema di uso e abuso di sostanze psicotrope o alcool, con lo scopo di migliorare il grado di consapevolezza e favorire il principio di responsabilità della comunità sul benessere proprio ed altrui.
Gli interventi educativi devono considerare anche: la salute correlata alla sessualità, la protezione della fertilità, la salute nell’alimentazione correlata all’immagine del sé, la salute nello sport e la salute in relazione all’uso del digitale e dei social media (cyberbullismo, ludopatie).
Queste attività hanno come obiettivo, tra l’altro, di esprimere una funzione privilegiata di osservatorio sul campo per il monitoraggio dei fenomeni giovanili, in raccordo con gli istituti deputati alla stesura dei piani di prevenzione e interventi di promozione di sani stili di vita.
Le professioni infermieristiche, spiega ancora il Position, hanno competenze pronte e immediatamente spendibili nel contesto scolastico, per agire quella prossimità comunitaria, tanto enfatizzata nei nuovi obiettivi di salute. L’infermiere nella scuola, l’Infermiere di famiglia e comunità (Ifec), agisce proattivamente a garanzia della salute e dei bisogni assistenziali degli alunni (e del personale docente) preso atto che in Italia ci sono circa 338mila alunni con disabilità che necessitano di assistenza, allertando e attivando in caso di necessità la famiglia e i servizi territoriali preposti.
In questo modo, si potranno stabilire obiettivi assistenziali prioritari quali ad esempio sviluppare un piano di assistenza nell’ambiente scolastico, assicurare assistenza infermieristica all’interno della scuola, contribuire allo sviluppo del piano di prevenzione e promozione della salute in rete con le Strutture territoriali di riferimento (DM 77/2022), promuovere un ambiente scolastico sano, collaborare alla formazione di studenti infermieri nel contesto scolastico.
“In relazione a quanto descritto – conclude il Position – è auspicabile possedere competenze di leadership, competenze assistenziali, competenze di educazione alla salute e competenze di formazione e ricerca specifiche pertinenti al contesto scolastico”.
Per la prima volta in Italia è stata concepita e conclusa una iniziativa volta al recepimento della Legge Stanca del 9 gennaio 2004, n. 4 (G.U. n. 13 del 17 gennaio 2004) recante «Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici». Il contenuto di questa pagina proviene dall'OPI Carbonia Iglesias, ringraziamo i colleghi.
Nei siti internet degli OPI Carbonia Iglesias, Bologna, Frosinone, Pavia, Pordenone, Pescara, Teramo, Ragusa, Foggia, Ancona, Rimini, Alessandria, Napoli, Sassari e Oristano, aderenti alla FNOPI Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche, stiamo ufficialmente e definitivamente per inserire, dedicate ai disabili sensoriali e loro care giver che avessero necessità e/o interesse di approfondire sulla professione infermieristica:
Nella vita professionale e nella rappresentanza istituzionale della FNOPI Opi provinciali ci sono momenti che suggellano un percorso, un impegno, un modo di vedere l’agire per nome e per conto di infermieri e assistiti.
Poter esporre questo progetto in dirittura d’arrivo complessivo e definitivo è uno di quei momenti perché non ci stiamo accingendo a pubblicizzare un video da parte di una infermiera sorda o da un infermiere interprete o un libro fine a se stesso o un audio realizzato da studenti infermieri, ma a condividere con i cittadini una lettura del mondo che circonda l’ambito nel quale gli infermieri dei nostri territori operano quotidianamente partendo dai bisogni dei più fragili, dei disabili, degli inabili, degli inascoltati, dei non percepiti.
Ci siamo impegnati e continueremo ad impegnarci per intercettare una necessità delle comunità dei ciechi e dei sordi: essere posti nelle medesime condizioni di chi vede e sente, nel nostro caso per mano degli infermieri ai quali si affidano nel contesto della responsabilità del governo dell’assistenza ospedaliera e territoriale, intimamente convinti che questo gesto di riguardo nei confronti dei nostri interlocutori abbia un valore aggiunto ed un peso specifico che l’infermieristica meritava di vedere inclusi e riconosciuti e annoverare tra le qualità che la contraddistinguono tra le professioni d’aiuto e sanitarie.
Quando si valuta una barriera da rimuovere per la fruizione di risposte assistenziali all’altezza delle aspettative e dei diritti dei cittadini, la professione infermieristica è e sarà sempre la prima a cercare soluzioni anche nelle difficoltà delle disabilità sensoriali e quindi nella sfera della comunicazione: questo era il nostro obiettivo e questo abbiamo portato a compimento testimoniando come si possano declinare a livello territoriale sollecitazioni a recepire leggi delle Stato, alla buona amministrazione e alla competente rappresentanza degli Ordini Professioni Infermieristiche provinciali che presiediamo unitamente al Consigli Direttivi.
In particolare: