Se prende almeno 1500/1600 allora lo stipendio è proporzionato, fanno dei corsi professionali, non credo siano laureati, c'è una responsabile più delle altre, ma non credo sia una dirigente. Avevamo già chiesto nel 2015 agli italiani cosa pensassero degli infermieri ed oggi l'abbiamo voluto rifare. A distanza di 4 anni, ecco com'è cambiata, se è cambiata, l'opinione pubblica italiana sul tema: chi è l'infermiere?
Nel 2019 ecco chi è l'infermiere per l'opinione pubblica italiana
In occasione del 12 maggio 2019, Giornata Internazionale dell'Infermiere, abbiamo voluto riascoltare il pensiero degli italiani nei confronti di questa figura professionale.
L'avevamo già fatto nel 2015 e a distanza di 4 anni, abbiamo voluto riprovare. Perché ciò che pensano gli italiani di noi infermieri è importante in quanto tutto il nostro agire è improntato verso il loro benessere.
La stessa Fnopi (Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche), per celebrare questa giornata così importante per tutta la categoria, ha scelto una campagna di comunicazione dallo slogan "La sanità non funziona senza infermieri". Ed è proprio così: con i suoi 400 mila iscritti l'Ordine degli infermieri, il più numeroso tra tutti, è l'asse portante della sanità italiana.
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Nella giornata internazionale dell'infermiere, in Abruzzo scatta l'allarme assistenza per le pensioni anticipate con Quota 100
„E le famiglie abruzzesi risultano terze in Italia per tasso di impoverimento causato dalle spese sanitarie. I presidenti degli ordini provinciali lanciano l'allarme“
Nella giornata internazionale dell'infermiere, in Abruzzo scatta l'allarme assistenza per le pensioni anticipate con Quota 100
“La sanità non funziona senza infermieri”.
È il motto allarmante scelto per la giornata per la giornata internazionale dell’infermiere che si celebra in tutto il mondo domenica 12 maggio. Una festa che, in Abruzzo, arriva a poche settimane dall'approvazione in giunta regionale dei programmi obiettivo delle quattro Asl, finanziati in sede di Conferenza Stato-Regioni, con risorse vincolate pari a 27 milioni di euro del Fondo sanitario nazionale, e dall’approvazione della delibera che introduce e disciplina uno strumento di monitoraggio del personale in servizio nelle aziende sanitarie abruzzesi. Gli obiettivi di carattere prioritario e di carattere nazionale sono contenuti in varie linee progettuali: multicronicità, promozione dell`equità in ambito sanitario, terapia del dolore e sviluppo delle cure palliative e terapia del dolore in area pediatrica, supporto al piano nazionale della prevenzione, tecnologia sanitaria come integrazione ospedale-territorio.
Provvedimenti importanti, per i presidenti dei quattro ordini provinciali che rappresentano oltre 11 mila infermieri abruzzesi, di Chieti, L’Aquila, Pescara e Teramo Giancarlo Cicolini, Maria Luisa Ianni, Irene Rosini e Cristian Pediconi, ma che non possono però non tenere conto delle urgenze più volte segnalate alle istituzioni regionali in termini di assistenza sul territorio. Circa 599 infermieri in Abruzzo sono pronti ad andare in pensione anticipata approfittando della clausola di “quota 100”, con l’effetto di rendere ancora più pesante la già grave carenza di personale sanitario nelle Asl, che rischia di portare a un “buco” stimato in 2.482 unità, pregiudicando ulteriormente la sicurezza delle cure per i cittadini.
Secondo i dati elaborati dal centro studi Fnopi (Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche), in Abruzzo il fabbisogno rischia di salire a 155,93 professionisti sanitari mancanti ogni 100mila abitanti, rispetto a una media nazionale di 126.
Nel dettaglio, secondo le stime del centro studi Fnopi, sono 1.996 gli infermieri in Abruzzo che, al 31 dicembre 2018, hanno maturato i requisiti previsti da “quota 100”. Di questi, la Fnopi valuta che 599 potrebbero effettivamente usufruirne, ovvero il 59,11% del personale sanitario (compresi medici e altre figure), considerati in uscita nei prossimi mesi.
A questi si aggiungono 481 pensionamenti ordinari, per raggiunti limiti di età a fine dicembre 2018, che si vanno a sommare alla “strutturale” carenza di 1.452 infermieri rispetto alle reali esigenze dei cittadini. Di questi ultimi, ne mancano 719 necessari sul territorio per l’assistenza alle persone fragili (non solo anziani, ma anche malati cronici, non autosufficienti e altri pazienti che necessitano di una gestione sanitaria costante) e altri 733 infermieri secondo i parametri per le dotazioni organiche fissati dall’Unione europea e che l’Italia e soprattutto l’Abruzzo non rispettano.
Spiegano i presidenti degli ordini provinciali:
Non si tratta di un problema solo degli infermieri, ma riguarda tutti i cittadini in termini di sicurezza, assistenza e accessibilità alle cure. Si assiste inoltre a un aumento esponenziale della spesa privata per l’assistenza e le cure da parte dei cittadini. Le famiglie abruzzesi risultano terze in Italia per tasso di impoverimento causato dalle spese sanitarie out of pocket.
Un fenomeno che a livello nazionale colpisce oltre 300mila famiglie, mentre l’Abruzzo partecipa con circa 15mila famiglie finite al di sotto della soglia di povertà per pagare le spese sanitarie. Emerge quanto sia necessario un cambiamento di rotta, che deve vedere l’applicazione di nuovi modelli organizzativi (infermiere di famiglia, ospedali di comunità, ambulatori infermieristici) già realizzati in altre regioni con ottimi risultati in termini di assistenza e accessibilità alle cure. Il 17 dicembre 2018 il Miur ha dato l'ok alla proposta di modificare gli indirizzi formativi degli infermieri. Oggi gli infermieri sono presenti all’Istituto superiore di sanità, sono professori associati nelle università, sono dirigenti, direttori e stimati professionisti ed è per questo che nella nostra Regione non vogliamo rimanere indietro.
Desideriamo che i cittadini possano beneficiare di un sistema e di un nuovo modo di fare sanità che includa e coinvolga chi può fare molto per loro, in un lavoro che sia di reale integrazione e collaborazione fra tutti i professionisti sanitari nel rispetto naturalmente delle competenze e delle responsabilità di ognuno.
#TUTELALATUASALUTE l'ashtag scelto dall'Ordine delle professioni infermieristiche di Teramo per la campagna in occasione della "GIORNATA INTERNAZIONALE DELL'INFERMIERE".
Campagna che si protrarrà per diversi giorni anche in città con la presenza di manifesti espositivi. La tutela della propria salute avviene affidandosi a professionisti della sanità preparati ed aggiornati.
Auguri a tutte le mamme, non poteva esserci accostamento migliore!
Per la prima volta in Italia è stata concepita e conclusa una iniziativa volta al recepimento della Legge Stanca del 9 gennaio 2004, n. 4 (G.U. n. 13 del 17 gennaio 2004) recante «Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici». Il contenuto di questa pagina proviene dall'OPI Carbonia Iglesias, ringraziamo i colleghi.
Nei siti internet degli OPI Carbonia Iglesias, Bologna, Frosinone, Pavia, Pordenone, Pescara, Teramo, Ragusa, Foggia, Ancona, Rimini, Alessandria, Napoli, Sassari e Oristano, aderenti alla FNOPI Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche, stiamo ufficialmente e definitivamente per inserire, dedicate ai disabili sensoriali e loro care giver che avessero necessità e/o interesse di approfondire sulla professione infermieristica:
Nella vita professionale e nella rappresentanza istituzionale della FNOPI Opi provinciali ci sono momenti che suggellano un percorso, un impegno, un modo di vedere l’agire per nome e per conto di infermieri e assistiti.
Poter esporre questo progetto in dirittura d’arrivo complessivo e definitivo è uno di quei momenti perché non ci stiamo accingendo a pubblicizzare un video da parte di una infermiera sorda o da un infermiere interprete o un libro fine a se stesso o un audio realizzato da studenti infermieri, ma a condividere con i cittadini una lettura del mondo che circonda l’ambito nel quale gli infermieri dei nostri territori operano quotidianamente partendo dai bisogni dei più fragili, dei disabili, degli inabili, degli inascoltati, dei non percepiti.
Ci siamo impegnati e continueremo ad impegnarci per intercettare una necessità delle comunità dei ciechi e dei sordi: essere posti nelle medesime condizioni di chi vede e sente, nel nostro caso per mano degli infermieri ai quali si affidano nel contesto della responsabilità del governo dell’assistenza ospedaliera e territoriale, intimamente convinti che questo gesto di riguardo nei confronti dei nostri interlocutori abbia un valore aggiunto ed un peso specifico che l’infermieristica meritava di vedere inclusi e riconosciuti e annoverare tra le qualità che la contraddistinguono tra le professioni d’aiuto e sanitarie.
Quando si valuta una barriera da rimuovere per la fruizione di risposte assistenziali all’altezza delle aspettative e dei diritti dei cittadini, la professione infermieristica è e sarà sempre la prima a cercare soluzioni anche nelle difficoltà delle disabilità sensoriali e quindi nella sfera della comunicazione: questo era il nostro obiettivo e questo abbiamo portato a compimento testimoniando come si possano declinare a livello territoriale sollecitazioni a recepire leggi delle Stato, alla buona amministrazione e alla competente rappresentanza degli Ordini Professioni Infermieristiche provinciali che presiediamo unitamente al Consigli Direttivi.
In particolare: