Evento di Editrice Dapero, Elisa Mencacci e Francesco Casile
Pubblico · Chiunque su Facebook o fuori Facebook
<<Dove ti porto?>> Riflessioni sul fine vita: dai tabù alle forme di accompagnamento possibili:
è il titolo dell'evento online gratuito organizzato da Editrice Dapero in collaborazione con ANIN (Associazione Nazionale Infermieri Neuroscienze).
28 gennaio 2022 h 17.00 18.00 in diretta Fb dalla pagina di Editrice Dapero o live su zoom.
Insieme ad alcuni esperti parleremo dei pregiudizi che si legano al tema del fine vita e di come si possano superare in vista di un'assistenza alle persone durante le ultime fasi della loro vita che sia dignitosa e il più rispettosa possibile.
Destinatari: l'evento è pensato per tutti i professionisti della cura alla persona (sanitari e non) impiegati nei servizi, psicologi, interessati al tema del fine vita.
ABSTRACT:
Lavorare sul fine vita ci impone una riflessione sul concetto di "limite", sia quello che riguarda la nostra vita, sia quello che riguarda la nostra cultura. Durante questo evento proveremo a tracciare alcuni percorsi possibili per "andare al di là" delle nostre resistenze culturali, individuando i principali tabù che si legano al tema del fine vita e le loro implicazioni pratiche e assistenziali.
Alla luce di queste riflessioni e di ciò che abbiamo imparato durante la pandemia, insieme agli esperti ci chiederemo che cosa significhi accompagnare una persona alla fine della vita; come ripesare il ruolo dei professionisti e che tipo di ambienti di cura immaginiamo per il futuro.
INTERVENGONO:
Marina Sozzi (Direttrice Associazione SAMCO, ideatrice e autrice del blog "Si può dire morte): le difficoltà della nostra cultura a rapportarsi con la morte e le conseguenze di questo approccio negli ambienti di cura.
Elisa Mencacci (psicologa e tanatologa, autrice per Editrice Dapero): uno sguardo sulla cultura assistenziale di oggi nelle RSA e negli Hospice: quali percorsi possibili per accompagnare le persone e le loro famiglie alla fine della vita? Quali complicazioni esistono con la demenza?
Federica Dotta (Direttrice del Rifugio Carlo Alberto, Coordinatrice infermieristica): Fine vita in RSA. L'esperienza del Rifugio Re Carlo Alberto e il ruolo degli infermieri nell'accompagnamento a fine vita della persona con Demenza.
Federico Cortese (Infermiere, redattore rivista NEU): essere professionisti della salute e assistere al fine vita: quali competenze sviluppare?
Massimo Savio: dalla comunità amica delle persone con demenza a una comunità inclusiva in tema di fine vita: siamo lontani?
Moderano: Adriana Tidona (Ufficio Stampa Editrice Dapero) e Francesco Casile (Direttore scientifico rivista NEU)
PARTECIPAZIONE:
L'evento sarà visibile via ZOOM previa iscrizione attraverso form oppure in diretta facebook dalla pagina di Editrice Dapero (clicca qui per andare alla pagina).
>>qui per compilare il form di iscrizione e ricevere le credenziali di zoom; https://forms.gle/pdXxBpGrn7PBkt7s8
CONTATTI:
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - 3925794898. Mostra meno
Si terrà l’8 aprile 2022, presso l’Università degli Studi di Udine, la Conferenza internazionale ProCare, “Hospitals and faculties together for prosperous and scientific healthcare”, che si svolgerà in modalità ibrida, in presenza e collegamento online.
Il progetto è finanziato dalla UE e, oltre all’Italia, prevede la partecipazione di altri tre Paesi: Slovenia, Irlanda e Spagna. E’ stato inoltre premiato durante la tappa nel Nord Est del Congresso itinerante della FNOPI.
Per l’occasione, tutti gli infermieri, regolarmente iscritti agli OPI nazionali, possono inviare gli abstract per la presentazione orale dei loro lavori. Saranno valutati contributi originali nelle seguenti aree tematiche: esperienze di cooperazione tra Università e Aziende sanitarie che hanno facilitato lo scambio, il flusso e la co-creazione di conoscenza; e esperienze di ricerca infermieristica svolte da infermieri che lavorano nella clinica e che hanno generato nuove conoscenze/evidenze.
C’è tempo fino al 17 febbraio 2022 per la presentazione degli abstract (che dovranno contenere al massimo 300 parole e seguire la struttura IMRaD-Introduzione, Metodi, Risultati e Discussione) per descrivere l’esperienza nelle aree tematiche indicate.
La notifica dell’accettazione dell’abstract, da parte del Comitato Scientifico della Conferenza, arriverà via e-mail il 7 marzo 2022 (e entro il 17 marzo si dovrà provvedere a inviare l’abstract esteso).
Nell’assistenza sanitaria, gli infermieri sono utenti e generatori di prove scientifiche per sostenere la loro pratica. Come utilizzatori, possono identificare le prove e valutarle criticamente; come generatori, condurre progetti di ricerca e tradurre i risultati nella pratica.
L’obiettivo generale del progetto ProCare è quello di promuovere queste competenze, sostenendo lo sviluppo di abilità e capacità ed incrementare la cooperazione tra le Università e gli ospedali, per fornire cure coerenti con le migliori prove disponibili, migliorando così gli esiti di salute.
Quanti desiderano sottoporre un contributo scientifico dovranno presentarlo via e-mail, all’indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., riportando, nell’oggetto, la dicitura: Call for Abstract ProCare.
Sono i rappresentanti di quasi 22 milioni di malati cronici, dalle associazioni dei malati oncologici a quelle dei portatori di stomie, da chi ha bisogno di nutrizione parenterale al coordinamento nazionale famiglie con disabilità e molte altre ancora.
Chiedono al Governo in una petizione inviata all’esecutivo, al Parlamento e alle Regioni, di non essere lasciati soli sul territorio, nella loro vita di tutti i giorni e per questo hanno bisogno di più infermieri. E specializzati.
La ricetta che le sedici associazioni (le più numerose rispetto alle persone che rappresentano) propongono è quella di consolidare una logica normativa e attuativa di reale multi-professionalità e integrazione multidisciplinare oltre che una integrazione tra ospedale e territorio che favorisca davvero la continuità delle cure per sviluppare operativamente un nuovo modello di assistenza di prossimità e domiciliare. Prevedere quindi nelle linee di indirizzo non solo gli standard quantitativi, ma i modelli di relazione interprofessionale da attuare.
Per farlo il modello che oltre venti milioni di italiani bisognosi di assistenza e le loro famiglie propongono è semplice:
dare compiutezza e sviluppo alla figura dell’infermiere di famiglia e comunità, figura che potrebbe essere soluzione di gran parte dei problemi, ma che oggi per ragioni di formazione e numerosità (carenza) del personale, è quasi del tutto assente nelle regioni o male impiegato dove presente;
ricomporre la frattura dei servizi e la mancanza di integrazione tra ospedale e territorio, compito questo che può svolgere lo stesso infermiere, coordinando gli interventi dei vari professionisti, così come il PNRR descrive per le case di comunità, gli ospedali di comunità e le centrali operative, che senza il necessario personale rischiano rimanere caselle vuote:
innovare realmente le strutture dando il giusto peso ai loro contenuti; garantire alle famiglie e ai pazienti la presenza di una figura di riferimento a livello domiciliare e in questo senso Governo al Parlamento devono mettere mano alla reale programmazione non solo sulla carta di interventi e di presenza dei professionisti sul territorio;
far riconoscere e certificare le specializzazioni infermieristiche affinché il cittadino possa usufruire e richiedere il professionista più competente per i propri bisogni anche in relazione alla complessità delle persone con bisogni assistenziali specifici;
definire sempre più specificamente le attività dell’infermiere di famiglia/comunità in relazione ai servizi domiciliari attivati per evitare sovrapposizioni o conflitti possibili e inefficienze nella gestione del paziente.
“Ringraziamo per il chiarissimo appello le associazioni dei cittadini-pazienti che sanno di poter trovare nella nostra Federazione tutto l’appoggio necessario non solo dal punto di vista organizzativo, ma anche clinico, sociale e umano – commenta Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI) – ci auguriamo che il Governo ascolti le richieste dei pazienti e dei cittadini. Che chiedono non solo con soluzioni nell’acuzie, ma per la vita di tutti i giorni, quella che ogni persona ha diritto a vivere”.
“Le carte in tavola la FNOPI le ha messe – aggiunge Mangiacavalli – e sono quelle di un gesto di riconoscimento verso gli infermieri con l’anticipazione rispetto ai contratti dell’indennità di specificità infermieristica e la possibilità di avere un numero di docenti-infermieri in grado di poter formare con qualità e professionalità gli infermieri di domani per far fronte all’allarmante carenza che anche le associazioni denunciamo. E nel breve periodo meno burocrazia con l’allentamento del vincolo di esclusività, che consenta da subito a chi è già in servizio di andare in aiuto ai bisogni chiarissimi di questi cittadini”.
Tutto questo naturalmente ha come presupposto la partecipazione collettiva delle associazioni che rappresentano queste categorie di cittadini-pazienti alla predisposizione dei nuovi modelli di assistenza di tutte le parti interessate, cittadini, pazienti, tutte le professionalità del sociale e del sanitario, programmatori ecc. Tutto questo “per dare vita alla vita e non sopravvivenza alla vita”, scrivono a chiare lettere le Associazioni.
“La nostra Federazione – conclude la presidente FNOPI – è pronta e disponibile ad accogliere la richiesta delle associazioni che da sempre ascoltiamo e supportiamo perché i loro reali bisogni sono il nostro primo obiettivo. Ci auguriamo ora che anche le altre istituzioni e le altre componenti professionali facciano altrettanto, in un disegno costruttivo per un nuovo modello che assicuri salute e non sia il modo di primeggiare gli uni sugli altri: i cittadini prima di tutto e al centro del sistema. È questa la parola d’ordine della nuova sanità”.
A QUESTO LINK LA LETTERA DELLE ASSOCIAZIONI DI CITTADINI PAZIENTI A GOVERNO, PARLAMENTO E REGIONI
Per la prima volta in Italia è stata concepita e conclusa una iniziativa volta al recepimento della Legge Stanca del 9 gennaio 2004, n. 4 (G.U. n. 13 del 17 gennaio 2004) recante «Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici». Il contenuto di questa pagina proviene dall'OPI Carbonia Iglesias, ringraziamo i colleghi.
Nei siti internet degli OPI Carbonia Iglesias, Bologna, Frosinone, Pavia, Pordenone, Pescara, Teramo, Ragusa, Foggia, Ancona, Rimini, Alessandria, Napoli, Sassari e Oristano, aderenti alla FNOPI Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche, stiamo ufficialmente e definitivamente per inserire, dedicate ai disabili sensoriali e loro care giver che avessero necessità e/o interesse di approfondire sulla professione infermieristica:
Nella vita professionale e nella rappresentanza istituzionale della FNOPI Opi provinciali ci sono momenti che suggellano un percorso, un impegno, un modo di vedere l’agire per nome e per conto di infermieri e assistiti.
Poter esporre questo progetto in dirittura d’arrivo complessivo e definitivo è uno di quei momenti perché non ci stiamo accingendo a pubblicizzare un video da parte di una infermiera sorda o da un infermiere interprete o un libro fine a se stesso o un audio realizzato da studenti infermieri, ma a condividere con i cittadini una lettura del mondo che circonda l’ambito nel quale gli infermieri dei nostri territori operano quotidianamente partendo dai bisogni dei più fragili, dei disabili, degli inabili, degli inascoltati, dei non percepiti.
Ci siamo impegnati e continueremo ad impegnarci per intercettare una necessità delle comunità dei ciechi e dei sordi: essere posti nelle medesime condizioni di chi vede e sente, nel nostro caso per mano degli infermieri ai quali si affidano nel contesto della responsabilità del governo dell’assistenza ospedaliera e territoriale, intimamente convinti che questo gesto di riguardo nei confronti dei nostri interlocutori abbia un valore aggiunto ed un peso specifico che l’infermieristica meritava di vedere inclusi e riconosciuti e annoverare tra le qualità che la contraddistinguono tra le professioni d’aiuto e sanitarie.
Quando si valuta una barriera da rimuovere per la fruizione di risposte assistenziali all’altezza delle aspettative e dei diritti dei cittadini, la professione infermieristica è e sarà sempre la prima a cercare soluzioni anche nelle difficoltà delle disabilità sensoriali e quindi nella sfera della comunicazione: questo era il nostro obiettivo e questo abbiamo portato a compimento testimoniando come si possano declinare a livello territoriale sollecitazioni a recepire leggi delle Stato, alla buona amministrazione e alla competente rappresentanza degli Ordini Professioni Infermieristiche provinciali che presiediamo unitamente al Consigli Direttivi.
In particolare: