Lo studio è stato pubblicato su Lancet ed è stata ripreso da Oms Europa come esempio del successo della vaccinazione anti HPV. L’Oms ricorda che nella regione europea un cancro al colle dell’utero viene diagnosticato ogni anno a più di 66.000 donne e che, sempre ogni anno, più di 30.000 perdono la vita per questo tipo di tumore. Ma in Italia gli ultimi dati delle coperture vaccinali, sia per le femmine che per i maschi, mostrano un significativo calo rispetto a quelle riferite al 2019.
I vaccini contro il papillomavirus umano (HPV) sono in uso da 15 anni. Gli studi clinici hanno dimostrato fin dall'inizio che questi vaccini sono sicuri ed efficaci. Quei paesi che hanno raggiunto tassi elevati di copertura vaccinale contro l'HPV hanno già dimostrato l'impatto della vaccinazione nel mondo reale: riduzioni significative delle infezioni da HPV, delle lesioni cervicali precancerose (CIN) e delle verruche genitali, quest'ultime sia nelle femmine che nei maschi.
Lo sottolinea Oms Europa che riprende i nuovi dati provenienti da uno dei primi paesi della regione europea a introdurre la vaccinazione HPV. In Inghilterra, Regno Unito, i ricercatori hanno infatti scoperto che il programma di immunizzazione HPV ha quasi eliminato il cancro cervicale nelle donne nate dal 1 settembre 1995 (che sono state vaccinate all'età di 12-13 anni) e che anche l'incidenza tra queste donne di CIN in fase avanzata (grado 3) che potrebbe successivamente trasformarsi in cancro è stata significativamente ridotta (vedi studio completo su Lancet).
Non c’è tempo da perdere. Nella regione, ricorda Oms Europa, a più di 66.000 donne viene diagnosticato un cancro del collo dell'utero e più di 30.000...
Per meglio rispondere alla propria mission, Salutequità – il " laboratorio italiano" per l'analisi dell'andamento e dell'attuazione delle politiche sanitarie e sociali e per la loro innovazione, con particolare riguardo al rispetto del principio dell'equità – apre la manifestazione di interesse finalizzata a fare parte dell'albo di professioniste/i dell'Associazione per esperte/i in project management in ambito sanitario, avente a oggetto la progettazione, la redazione grafica e testuale di report e l'analisi in ambito sociale e sanitario, nonché l'organizzazione e gestione di eventi e campagne.
L'esigenza di assicurare dati aggiornati e puntuali sui temi della tutela della salute, dell'equità e della garanzia dei diritti dei pazienti e la necessità di poter contare su diverse esperienze e competenze ci hanno spinti ad aprire questa manifestazione di interesse.
La manifestazione d'interesse è rivolta a singole/i professioniste/i, che abbiano esperienza e competenze negli ambiti sopra riportati. A tal fine si riportano di seguito i requisiti minimi per accedere all'albo di professionisti/esperti di Salutequità:
Laurea
Esperienza comprovata in ambito sociale/sanitario/economico
Buona conoscenza scritta e parlata della lingua inglese
La tipologia di rapporto lavorativo che sarà utilizzata è il Contratto di Collaborazione Coordinata e Continuativa o di Lavoro Autonomo con partita IVA ed avrà una durata variabile in base al Progetto. Il compenso previsto per l'espletamento delle attività sarà commisurato alla tipologia di progetto svolto, nonché in funzione dell'effettivo livello di expertise posseduta.
Si entra nell'albo superando la selezione delle candidature effettuata da Salutequità.
Il superamento della selezione e l'inserimento nell'albo NON darà luogo necessariamente ad una collaborazione.
Invitiamo le/gli interessate/i a scrivere entro il 15 maggio a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
inviando il proprio CV; specificando l'ambito di esperienza ed allegando un prospetto contenente i progetti/ricerche su cui si è già lavorato; citando eventuali referenze complete di nomi ed indirizzi email; autorizzando Salutequità al trattamento dei dati personali.
La MARATONINA PRETUZIANA da oltre trenta anni è un appuntamento che la citta' di Teramo ha ormai in agenda per il 1 maggio, quest'anno anche l'Ordine delle Professioni Infermieristiche di Teramo è stata presente con alcuni membri del consiglio, tra cui il presidente Cristian Pediconi e diversi colleghi.
Una festa non solo dello sport ma di un'intera collettività che ritrova il piacere di stare insieme in un clima sereno e gioioso. L'Ordine delle Professioni Infermieristiche di Teramo non può che abbracciare e sostenere tali manifestazioni così vicine ai propri valori.
Per la prima volta in Italia è stata concepita e conclusa una iniziativa volta al recepimento della Legge Stanca del 9 gennaio 2004, n. 4 (G.U. n. 13 del 17 gennaio 2004) recante «Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici». Il contenuto di questa pagina proviene dall'OPI Carbonia Iglesias, ringraziamo i colleghi.
Nei siti internet degli OPI Carbonia Iglesias, Bologna, Frosinone, Pavia, Pordenone, Pescara, Teramo, Ragusa, Foggia, Ancona, Rimini, Alessandria, Napoli, Sassari e Oristano, aderenti alla FNOPI Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche, stiamo ufficialmente e definitivamente per inserire, dedicate ai disabili sensoriali e loro care giver che avessero necessità e/o interesse di approfondire sulla professione infermieristica:
Nella vita professionale e nella rappresentanza istituzionale della FNOPI Opi provinciali ci sono momenti che suggellano un percorso, un impegno, un modo di vedere l’agire per nome e per conto di infermieri e assistiti.
Poter esporre questo progetto in dirittura d’arrivo complessivo e definitivo è uno di quei momenti perché non ci stiamo accingendo a pubblicizzare un video da parte di una infermiera sorda o da un infermiere interprete o un libro fine a se stesso o un audio realizzato da studenti infermieri, ma a condividere con i cittadini una lettura del mondo che circonda l’ambito nel quale gli infermieri dei nostri territori operano quotidianamente partendo dai bisogni dei più fragili, dei disabili, degli inabili, degli inascoltati, dei non percepiti.
Ci siamo impegnati e continueremo ad impegnarci per intercettare una necessità delle comunità dei ciechi e dei sordi: essere posti nelle medesime condizioni di chi vede e sente, nel nostro caso per mano degli infermieri ai quali si affidano nel contesto della responsabilità del governo dell’assistenza ospedaliera e territoriale, intimamente convinti che questo gesto di riguardo nei confronti dei nostri interlocutori abbia un valore aggiunto ed un peso specifico che l’infermieristica meritava di vedere inclusi e riconosciuti e annoverare tra le qualità che la contraddistinguono tra le professioni d’aiuto e sanitarie.
Quando si valuta una barriera da rimuovere per la fruizione di risposte assistenziali all’altezza delle aspettative e dei diritti dei cittadini, la professione infermieristica è e sarà sempre la prima a cercare soluzioni anche nelle difficoltà delle disabilità sensoriali e quindi nella sfera della comunicazione: questo era il nostro obiettivo e questo abbiamo portato a compimento testimoniando come si possano declinare a livello territoriale sollecitazioni a recepire leggi delle Stato, alla buona amministrazione e alla competente rappresentanza degli Ordini Professioni Infermieristiche provinciali che presiediamo unitamente al Consigli Direttivi.
In particolare: